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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Premio di maggioranza al sindaco Basile, "scontro" di pareri tra avvocati

Il legale La Cava vicino a Sicilia Vera sostiene l'annuncio di Cateno De Luca. Di diversa opinione Felice Panebianco accanto a Fratelli d'Italia

E' "scontro" di pareri anche tra avvocati per l'assegnazione o meno del premio di maggioranza al sindaco Federico Basile. Un'assegnazione non da poco visto che consentirebbe a Basile di avere 20 consiglieri, la maggioranza assoluta, e non quella relativa. Esponenti vicini a Pd e Fratelli d'Italia hanno già presentato un memoriale per contestare la scelta. L'annuncio del premio ancora non proclamato dalla commissione elettorale Centrale era stato dato dall'ex sindaco Cateno De Luca durante la conferenza stampa a Palermo.

Cateno De Luca: "Preso il premio di maggioranza"

La posizione del legale La Cava

Oggi l'avvocato Vincenzo La Cava, vicino all'amministrazione Basile e candidato in Consiglio comunale, scrive: "Ai fini dell'attribuzione del premio di maggioranza ci si è posto il problema se l'individuazione dei voti qualificabili come "validi" cui fanno riferimento le leggi regionali nn. 35/97 e 22/08 debba avere riguardo anche ai voti riportati dalle liste che non hanno raggiunto la soglia del 5% (e che, quindi, non risultano ammesse all'assegnazione dei seggi) ovvero se la validità dei voti da computare attenga precipuamente ai voti considerati utili ai fini dell'assegnazione dei seggi (quindi delle sole liste che hanno superalto la soglia di sbarramento del 5%).

Nel caso in cui si computassero (come sostenuto dalla avverse colazioni) i voti conseguiti dalle liste rimaste al di sotto della soglia del 5%, si avrebbe una sorta di "riutilizzazione" di voti, non utili per i diretti destinatari, che verrebbero tuttavia ad incidere (indirettamente ed involontariamente) nella ripartizione dei seggi tra i vari schieramenti rimasti in lizza - prosegue Lacava - tale criterio però è contra ius in quanto se l'esclusione dei voti conseguiti da tali liste avviene già in via preliminare se ne deve desumere che gli stessi non possano più assumere alcun rilievo nel procedimento elettorale e, quindi, nel computo dei voti finalizzato all'attribuzione del premio di maggioranza.

Dalla entrate in vigore della riforma della legge elettorale riguardante il quorum di sbarramento del 5% l’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Siciliana con parare prot. n. 5815-48.09.11 del 09/04/2009 ha chiaramente escluso dal calcolo ai fini della applicazione del premio di maggioranza le liste che non hanno raggiunto il 5% nella preliminare fase di voto.

Tale tesi è l’unica accreditata (oltre che la più logica) considerato che pur con la salvezza della validità del singolo voto espresso, la lista non ammessa alla attribuzione dei seggi inevitabilmente non può concorrere (neanche indirettamente) alla assegnazione dei seggi ulteriori dovuti per il superamento della soglia del 40% considerato che, comunque, a queste liste non verrebbe assegnato alcun seggio.

In tal senso anche la giurisprudenza amministrativa si è espressa nel senso che “non appare dubbio che la riferita formula legislativa debba intendersi nel senso che il legislatore regionale ha, da un lato, inteso individuare le liste ammesse al riparto dei seggi tra quelle che hanno superato la soglia di sbarramento e, dall’altro, ha inteso indicare l’ulteriore principio in base al quale i voti ottenuti dalle liste in questione non esercitano alcuna influenza anche all’atto dell’assegnazione dei seggi alle altre liste che siffatta soglia di sbarramento hanno superato” (cfr. Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, sentenza 812/2011 del 9.6.2011-11.11.2011).

Ne deriva - continua Lacava - che sul piano della "ratio legis" non v’è dubbio che la previsione della soglia di sbarramento del 5% risulta volta a scongiurare la presentazione alle consultazioni elettorali non aventi un consistente seguito elettorale, con la conseguenza che deve escludersi la possibilità che i voti delle liste che il Legislatore regionale ha ritenuto non validi nella fase relativa all’attribuzione dei seggi, riacquistino validità nella fase del procedimento diretta all’attribuzione del premio di maggioranza e pertanto alla colazione del Sindaco eletto Federico Basile spetta il premio di maggioranza".

La posizione dell'avvocato Panebianco

Oggi a Palazzo Zanca anche il legale Felice Panebianco, vicino a Fratelli d'Italia, che ha una tesi totalmente differente sul premio di maggioranza per il sindaco vincente: "La legge tra l'altro più volte modificata e a cui sono aggiunte circolari ha posto un doppio calcolo: il primo per la quota da raggiungere del 40% per le liste collegate al sindaco vincente e il secondo come si ottiene questo 40%. Il primo passaggio è semplice perché la legge dice di conteggiare tutti i voti validi escluse schede nulle e bianche, pertanto vanno conteggiati tutti i voti anche quelli delle liste che non hanno raggiunto il 5% della soglia di sbarramento; come si raggiunge questo 40%? Lo dice la seconda parte della legge: le liste collegate al sindaco non possono giovarsi dei voti delle liste che non abbiano superato la soglia di sbarramento e dunque non scatta il premio di maggioranza". 

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