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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Regionali, De Luca prepara l'opposizione ad oltranza: "Dobbiamo evitare più danni possibili”

Parla il giorno dopo la sconfitta il leader di Sicilia Vera e si dice pronto a ripartire più forte di prima. Il messaggio al M5Stelle "finti oppositori" e a Schifani: "Non gli stringerò mai la mano per quello che ha rappresentato nella storia politico-mafiosa della Sicilia"

“Ho fatto, abbiamo fatto una bella campagna elettorale. Abbiamo riportato nelle piazze la buona politica, abbiamo spaventato la banda bassotti al punto che i vari personaggi alla Cuffaro, Lombardo e company hanno dovuto aprire i cassetti dei loro elenchi, delle loro porcherie e mettere in moto meccanismi pazzeschi, nel tempo magari scopriranno…”.

Parla il giorno dopo la sconfitta il leader di Sicilia Vera, Cateno De Luca, dalla stanza del Comune di Fiumedinisi che lo ha visto sindaco per la prima volta e dove è nata Sicilia Vera. Prende atto ancora una volta di aver perso con un risultato eclatante ma si dice “a posto con la coscienza” e pronto a ripartire “più forte di prima”.

Il primo messaggio lo manda al M5Stelle “che in Sicilia sono stati sempre nella mangiatoia” e ora “hanno il dente avvelenato”. “I siciliani – è l’analisi di De Luca – hanno tolto i voti ai finti oppositori. Ora per la prima volta nella storia ci sarà una vera opposizione e non starà lì a tendere la mano come hanno fatto altri gli elettori hanno fatto una scelta chiara e netta, il popolo è sovrano, anche per il voto dato a Schifani e chi condanna un esito elettorale sbaglia perché è contro la democrazia. Sono il primo a riconoscere la vittoria di Schifani dal punto di vista di democrazia è così, ma dal punto di vista etico e morale non la riconosco. Non stringerò mai la mano al presidente Schifani - ha detto De Luca – Lo dico per chiarezza, così non è in imbarazzo né lui né io. Anzi, lui dovrebbe essere in imbarazzo con la sua coscienza e tutto ciò che ha rappresentato per la storia politico-mafiosa della Sicilia. Ora il nostro ruolo è quello di presidiare il Parlamento ed evitare più danni possibili”.

Oggi si apre una fase nuova: “Arriveremo a guidare la Regione siciliana, su questo non ho dubbi. Oggi abbiamo una squadra, abbiamo dei rappresentati a Roma e a Palermo. Con questa squadra si apre questa fase anche nei comuni, perché bisogna partire da lì”.

Organizzazione, militanza, tesseramento, formazione politica sono le parole d’ordine. “Statemi accanto che possiamo sfornare una buona classe dirigente”, conclude.

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