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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Elezioni, dopo 10 anni di commissariamento in Sicilia si torna al voto per le ex province

Alle urne il 22 gennaio 2022 per eleggere i consigli delle città metropolitane di Palermo, Messina e Catania e i presidenti e i consigli dei Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani. Non votano i cittadini ma i sindaci e i consiglieri comunali in carica

Dopo oltre dieci anni in Sicilia si torna a votare per eleggere i rappresentanti delle ex province. Proprio pochi giorni fa, dal palco delle Ciminiere a Catania, dove si è svolta la convention del suo movimento, Diventerà Bellissima, il presidente della Regione Nello Musumeci aveva tuonato contro "il governo a guida comunista (di Rosario Crocetta, n.d.r.) che nel 2015 ha detto che le province erano un peso e le ha decapitate". Una riforma che doveva precedere quella nazionale nella stessa direzione, dell'allora ministro Graziano Delrio, ma che si impantanò in un caos burocratico. Ora, finalmente, dopo anni di commissariamento - l'ultimo a settembre - il 22 gennaio 2022 si tornerà alle urne per eleggere i Consigli metropolitani a Palermo, Catania e Messina; e i presidenti e i Consigli dei Liberi consorzi comunali ad Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani. A votare però non saranno i cittadini: si tratta infatti di consultazioni di secondo livello e il corpo elettorale è rappresentato dai sindaci e dai consiglieri comunali in carica.

Si vota un solo giorno, dalle 8 alle 22, mentre le operazioni di scrutinio avranno inizio il giorno successivo dalle 8. Nelle tre Città metropolitane, il Consiglio è composto, oltre che dal sindaco metropolitano (che di diritto è il primo cittadino del Comune capoluogo) da 14 consiglieri (se la popolazione residente è fino a 800mila abitanti) o 18 consiglieri (se superiore). Altro organo è la Conferenza metropolitana, composta dai sindaci dei Comuni appartenenti alla Città metropolitana. Nei sei Liberi consorzi comunali devono essere eletti: il presidente e il Consiglio (10 componenti se popolazione fino a 300mila abitanti, 12 se fino a 700mila o 16 se superiore a 700mila). L'Assemblea è invece composta da tutti i sindaci dei Comuni del Libero consorzio.

Tutti i componenti durano in carica cinque anni, ma se un sindaco o un consigliere cessa dall'incarico avviene la decadenza immediata da qualsiasi carica ricoperta negli organi delle Città metropolitane o dei Liberi consorzi. In caso di rinnovo del Consiglio del Comune capoluogo della Città metropolitana si procede a nuove elezioni del Consiglio metropolitano entro sessanta giorni dalla proclamazione del nuovo sindaco.

Nelle tre Città metropolitane le elezioni verranno indette dal sindaci metropolitani; nei sei Liberi consorzi, in sede di prima applicazione, dal presidente della Regione e a regime dal presidente del Libero consorzio uscente. Gli uffici elettorali saranno costituiti nelle sedi degli enti di area vasta. Sono eleggibili a presidente del Libero consorzio i sindaci dei Comuni, a consiglieri delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi i sindaci e i consiglieri comunali. Sono candidabili a presidente i soli sindaci, a consiglieri i sindaci e i consiglieri comunali. La presentazione delle liste deve avvenire tra le 8 del primo gennaio e le 12 del 2 gennaio.

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