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Subentra alla mamma partigiana in consiglio comunale, La Rosa: "Eredità importante, mi ispirerò ai suoi valori"

In carica a Monforte San Giorgio da fine maggio, ha preso il posto di Eliana Giorli La Rosa, la consigliera più anziana d'Italia eletta a 92 anni e morta lo scorso febbraio. A tu per tu col figlio di una delle donne simbolo del Paese per le sue battaglie al fianco dei lavoratori

“Onestà e solidarietà sono sicuramente i valori più grandi che mi sono stati trasmessi e da questi partirò per il mio nuovo incarico”. Con queste parole Santi La Rosa, subentrato in consiglio comunale a Monforte San Giorgio lo scorso maggio  in memoria della madre,  ricorda Eliana Giorli La Rosa eletta a 92 anni nel 2018 e scomparsa nel febbraio scorso. Figura combattiva venuta dal nord che si è battuta fin da giovanissima per i diritti delle donne lavoratrici e non solo.

“Ho avuto la fortuna di avere una grossa eredità da entrambi i miei genitori- racconta La Rosa che aveva deciso di ritirarsi dalla politica prima di ricevere questo inaspettato incarico - sono stati due personaggi di spicco del partito comunista a livello locale. Mia madre in Toscana è stata una staffettista partigiana, ha fatto la scuola di partito, ha lavorato con Gianni Rodari.  Tra le altre cose  è stata una pioniera per la raccolta firme per portare le donne al voto”.

Dopo le innumerevoli esperienze l’arrivo a Milazzo nel ’52 dove ha conosciuto il marito e ha deciso di rimanere:  “L’inserimento al sud è stato difficile,  le idee aperte di una donna del nord non erano ben viste a livello familiare e sociale”. Nonostante tutto Eliana Giorli La Rosa ha fatto da spalla al marito e ha difeso i diritti delle donne che lavoravano nella raccolta del gelsomino e nel settore ortofrutticolo e che facevano orari disumani per paghe basse: “Privilegiavano le donne e i bambini per questo lavoro per via delle mani piccole  e mia madre ha combattuto per dare loro condizioni di lavoro migliori. I rapporti umani per lei  erano alla base di tutto, nei magazzini vicino casa dove lavoravano le donne mancavano i servizi igienici e per evitare di costringerle ad andare a mare mia madre le accoglieva in casa nostra dove avevamo la fortuna di averli. Aiutare gli altri era la sua vocazione e nonostante avesse solo la quinta elementare leggeva molto e si informava su tutto", ricorda Santi La Rosa.

Il ritratto che dipinge il figlio di Eliana Giorli La Rosa è quello di una donna  premurosa in famiglia ma che si è sempre schierata accanto agli ultimi della società: “Era gentile con noi e molto altruista,  a volte pensava più agli altri che a noi soprattutto  se c’era qualcuno in difficoltà e poi per farsi perdonare ci coccolava con i dolci”.  Tra i ricordi di  Santi La Rosa  da bambino ci sono le feste di partito con le lavoratrici: “Mia madre ci portava spesso con sé durante le feste che  il partito organizzava nei magazzini  per la festa della donna . Si raccoglievano i regali  ed erano presenti le gelsominaie e  le donne della piana. Le cassette della frutta diventavano le  sedie dove noi bambini spesso ci addormentavamo durante i discorsi dei grandi”.

Una vita quella di Eliana Giorli La Rosa che diventa  simbolo di chi crede in quello che fa fino ai suoi ultimi giorni: “Mia madre attraverso la sua vita ci ha lasciato un messaggio importante-continua il figlio- quello di lottare per la libertà  di espressione e per  il diritto al lavoro senza mai tralasciare l’aspetto umano. Non si è mai fermata fino agli ultimi mesi di vita era sempre attiva e amava scrivere poesie che ha anche pubblicato  nel libro Il senso sognante della vita. Non c’era ricorrenza che non dedicasse una poesia a uno della nostra famiglia”.

Amava la Sicilia Eliana Giorli La Rosa, quella terra in cui ha riscritto il suo destino e quello di molte lavoratrici che hanno conquistato i loro diritti con sudore e sacrificio: “Nonostante abbia passato il doppio della sua vita in Sicilia mia madre non aveva mai perso il suo accento originario però diceva a tutti di sentirsi più siciliana che toscana. Arrivare in questa terra è stata dura ma lei aveva uno spirito combattivo ed è riuscita ad andare oltre i pregiudizi”.

Una grossa responsabilità per Santi La Rosa prendere il posto della madre in consiglio: “Mia madre è stata scelta per il suo passato. Sulla scia di quello che ha fatto cercherò quanto meno di agire ispirandomi ai valori che ho ereditato il rispetto alla nostra storia e alla nostra Costituzione. Sostenendo le lotte dei più umili e degli emarginati e affrontando le nuove realtà  come la conquista di un posto di lavoro e l’integrazione. Il marchio di fabbrica è quello".

Ma su quale fronte si  impegnerà Santi La Rosa da consigliere comunale? "Conosco bene la realtà di Monforte è un paese svuotato dall'immigrazione degli anni '60 per la mancanza di lavoro-afferma- esistono inoltre anche grosse difficoltà per raggiungere il paese c'è un'unica strada e con il maltempo  questo rischia di rimanere isolato. Il  primo impegno dal mio insediamento del 27 maggio è stato sicuramente quello di onorare mia madre e le sue lotte. Il secondo sarà quello di continuare con i suoi valori. Il terzo sarà quello di esprimere  il mio punto di vista sui vari argomenti che verranno portati all'ordine del giorno. Mi battero' perché si realizzi uno svincolo autostradale in quella zona e perché si costruisca una arteria stradale, a supporto dell'unica esistente, che colleghi il paese alla statale".
 

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