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Emendamento per i comuni in crisi, Merlino tuona: “Si penalizzano quelli che hanno tenuto i conti in ordine”

Il sindaco di Rometta commenta l'emendamento che prevede fondi alle amministrazioni in dissesto e predissesto. Ma contesta la legittimità della legge ed è pronto ad assumere drastiche iniziative insieme ad altri colleghi

Un emendamento “assolutamente illegittimo” e iniquo che premia i comuni che hanno sperperato e danneggia quelli che, a costo di tanti sacrifici, hanno i conti in ordine.

E’ un fiume in piena il sindaco di Rometta, Nicola Merlino, amministratore di uno dei Comuni che è già riuscito ad approvare Dup e schema del bilancio di previsione 2022-24, mentre la maggior parte dei suoi colleghi annaspa fra i debiti.

Non ci sta il sindaco che, anche a nome di tanti altri amministratori, è pronto a manifestare contro l’emendamento proposto e ora all’esame del Parlamento. U'iniziativa, nata per aiutare i Comuni in difficoltà, che secondo invece tanti primi cittadini non è affatto lo strumento adeguato.

“La legge che richiamano – spiega Merlino  - è un decreto legge dell’anno scorso per le Regioni a statuto ordinario. Vogliono estendere anche a Sicilia e Sardegna. Ma va bene solo nel caso in cui la situazione di dissesto o pre-dissesto è imputabile a motivazioni socio economiche di quella collettività e di quel territorio e non di patologie organizzative”.

Secondo Merlino, dal momento che il disagio territoriale oggettivamente appartiene a tutto il territorio siciliano e quindi a tutti i comuni - disagi aumentati con la pandemia - allora le cause sono da ricercare altrove. Perchè - si chiede -  prevedere fondi per un comune piuttosto che per un altro? 

“Non c'è chi non veda, se escludiamo qualche deputato siciliano del Pd, la palese iniquità dell'art. 73 – continua Merlino - premia i comuni che non sono stati oculati nella gestione della cosa pubblica a discapito dei comuni che, a costo di sacrifici, hanno organizzato la riscossione dei tributi e sono stati anche costretti a tagliare servizi al fine di avere i conti in ordine. Se vogliono venire incontro ai comuni in difficoltà possono fare due cose: o elargire un contributo straordinario in base agli accertamenti tributari realizzati negli ultimi tre anni a tutti i Comuni siciliani o comunque aumentare il fondo di solidarietà comunale”.

Merlino in questi giorni ha sentito tanti sindaci che hanno manifestato le sue stesse perplessità. “Mi auguro – conclude - che le forze sane che hanno a cuore il bene comune e il rispetto della legge possano recepire questo invito a modificare il contenuto dell’emendamento. Medito in ogni caso, amaramente ma con determinazione - non avendo la legittimazione ad impugnare la legge perchè questo possono farlo solo le Regioni - di impugnare il primo atto esecutivo dinanzi al Tar e in quella sede eccepire l’illegittimità costituzionale della norma”.

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