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Municipalizzata di Taormina, la liquidazione infinita riparte con Fiumefreddo

Si insedierà il 20 settembre l'avvocato catanese voluto dal sindaco Bolognari per una “operazione verità” all'Asm da otto anni attaccata alla canna dell'ossigeno. I dubbi dei repubblicani

Dopo le polemiche sulle cartelle esattoriali dei deputati "morosi", le battute sui sindaci che non pagano, e la scorribanda sulle auto di lusso, Antonio Fiumefreddo "gela" i suoi detrattori con un nuovo incarico e riparte da Taormina.

Dovrà liquidare la Asm,  l’azienda servizi municipalizzata della Perla dello Jonio da otto anni ormai con la canna dell’ossigeno. Già assessore alla cultura a Catania ai tempi di Scapagnini, Fiumefreddo, che di recente ha raccontato nel suo ultimo libro – “Pagano solo i poveri” – fatti e retroscena che portarono alla sua defenestrazione dalla presidenza di Riscossione Sicilia,  si insedierà giorno 20 alla guida di una delle partecipate più contestate della provincia.

L’avvocato catanese che in passato è stato anche legale di Antonello Montante - il presidente di Sicindustria condannato a 14 anni per corruzione - dovrà finalmente fare chiarezza sulla società del Comune di Taormina che gestisce annaspando fra i debiti infatti una marea di servizi che vanno dai parcheggi multipiano alla funivia ai trasporti.

Una nuova gestione fortemente voluta dal sindaco Bolognari che lascia però fortemente perplessi alcuni esponenti d'opposizione e i repubblicani della zona jonica che negli ultimi tempi stanno rincarando la dose sulla gestione politico-amministrativa della perla dello Jonio.

“Noi repubblicani abbiamo, quasi da subito, contestato le modalità comportamentali messe in atto dalle amministrazioni che si sono susseguite, che hanno costantemente violato le disposizioni statutarie e le normative di legge inerenti la Municipalizzata – spiega Giuseppe Manuli - Già nel 2016 si suggeriva di chiudere la municipalizzata e assorbirne i servizi. Oggi un nuovo ed esperto liquidatore, stavolta con onorario. Almeno quello precedente, Pappalardo, essendo dirigente comunale non gravava ulteriormente”.

I repubblicani hanno chiesto un incontro per conoscere le linee di intervento di Fiumefreddo e come intende assolvere al mandato di liquidatore. La speranza, in sintesi, è che stavolta si liquidi davvero. Una speranza che - ad onor del vero - è proprio quella del sindaco Bolognari che ha voluto nominare Fiumefreddo per una operazione verità sull'Asm.

“A proposito di verità – insiste Manuli - si chiedono chiarimenti sul credito per servizi di oltre milioni e mezzo di euro rivendicati e documentati dal precedente liquidatore. Come agirà Fiumefreddo? Magari con un decreto ingiuntivo...”.

Quello dei conti al Comune di Taormina sta diventando un cavallo di battaglia per i repubblicani che a più riprese puntano l’attenzione sui bilanci. “Il 2018 é stato esitato con il giudizio negativo del revisore - scrivono i una nota -  il rendiconto 2017 non vede la luce, perse le tracce sul previsionale 2019 e siamo a settembre. Ora questa nomina di Fiumefreddo. Speriamo non si traduca in un altro saccheggio di risorse pubbliche”.

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