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Fondi per l'emergenza covid, l'ex ministro Boccia: "Vi dico i veri numeri": la replica "Non c'è alcun riscontro"

I finanziamenti statali per la gestione della pandemia nel capoluogo terreno di campagna elettorale, il deputato nazionale del partito democratico torna a contestare l'ex amministrazione sulle procedure per il Pnrr, De Luca: "Non ha idea di cosa parla"

"La città di Messina, contrariamente a quanto affermato pubblicamente dall'ex sindaco De Luca e dalla sua assessora Musolino, ha ottenuto dal governo Conte II nel 2020 risorse aggiuntive, per fronteggiare l'emergenza pandemica, pari a 13.956.700, tra ristori specifici di spesa, di entrata e per ristorare le funzioni fondamentali": l'ex ministro Francesco Boccia torna sulle polemiche da campagna elettorale legate ai fondi Pnrr e a quelli pandemici gestiti dal Comune durante la giunta De Luca. 

Fondi Pnrr, l'ex vicesindaco replica a Boccia

"Nell'anno 2021 dai due Governi che si sono succeduti (Conte II e Draghi) il Comune di Messina, per le stesse funzioni, ha ottenuto 9.995.899 di risorse aggiuntive. Quindi, complessivamente, per fronteggiare l'emergenza Covid alla città di Messina lo Stato centrale ha trasferito 23.952.599, che sono stati aggiuntivi rispetto all'aumento del fondo di solidarietà comunale nazionale e alle risorse aggiuntive trasferite su asili nido, trasporto disabili e servizi sociali, che saranno assicurate anche nel 2022. E quindi falso e priva di qualsiasi fondamento la tesi secondo cui l'ex amministrazione comunale avrebbe fronteggiato il Covid da sola e con risorse proprie" - sottolinea Boccia, deputato Pd e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale. "Ma il tema più grave della falsificazione mediatica di De Luca e del suo fantomatico candidato, Federico Basile, è l'effetto che viene fuori dal tradimento dell'ex sindaco alla città sulle risorse del Pnrr - sottolinea il dem alle agenzie di stampa -. proprio nei mesi in cui serviva il massimo impegno dell'amministrazione comunale per trasformare le opportunità del Pnrr in progetti realizzabili, l'ex sindaco De Luca, inseguendo esclusivamente le sue ambizioni politiche, ha portato il Comune allo scioglimento paralizzando l'attività amministrativa. Nell'area metropolitana di Messina non sono mai state assegnate nella storia recente tante risorse quante ne assegna il Piano in questi anni: 262.917.606 milioni per la città metropolitana e 114.653.859 per il Comune di Messina. Si tratta di somme assegnate dallo Stato centrale nell'ambito della ripartizione nazionale alle città metropolitane e ai comuni capoluogo".  "Ma fin qui questo è il risultato del lavoro e degli impegni istituzionali mantenuti dal governo giallorosso di Conte che ha fortemente voluto e ottenuto il Recovery in Europa - spiega Boccia -, nonostante le resistenze, la iniziale contrarietà di una parte dei partiti di destra e successivamente l'attuazione dello stesso piano effettuata dal Governo Draghi. E l'impegno del Comune di Messina? Fin lì zero. Perché le risorse era necessario che venissero stanziate. E cosa fa l'ex sindaco De Luca? Quando diventavano obbligatori gli ulteriori adempimenti tra Comune o città metropolitana e Ministero titolare della misura, come la sottoscrizione dell'atto di adesione e i relativi obblighi, lui scioglie il Comune e mette in crisi la città metropolitana. Ora serve una corsa contro il tempo, che noi faremo con De Domenico sindaco, perché è necessario avviare le procedure di affidamento, al fine di rispettare "milestone e target", previsti dal Piano, pena la revoca stessa delle risorse", conclude Boccia.

Puntuale la replica dell'ex sindaco De Luca: “Sono gravissime le dichiarazioni dell’ex ministro per gli affari regionali Boccia in quanto prive di alcun riscontro documentale e con molta probabilità scritte da qualche segreteria politica e neanche rilette dallo stesso. La vera differenza tra voi e noi è sempre e soltanto una: noi studiamo, approfondiamo e documentiamo sempre le nostre affermazioni. Boccia, invece, in assenza dei dovuti approfondimenti, inciampa goffamente su dati e numeri di cui è chiaro che non abbia alcuna idea. Lei afferma con sicumera che il Comune di Messina avrebbe avuto assegnati dal governo nazionale risorse per € 23.952.599.00? Sa che le dico? Da un lato resto stupefatto, dall’altro se fosse vero sarebbe certamente una splendida notizia per la città di Messina. Nessuno degli uffici della ragioneria trova traccia di questi soldi. La prego mi smentisca e dica a coloro che hanno redatto per lei l’ennesimo comunicato stampa di trasmettere al comune di Messina i decreti di stanziamento
con indicazione di date, numeri, importi, relative reversali e vincoli di assegnazione (emergenza COVID).

Al comune di Messina - prosegue De Luca - risulta invece che per fronteggiare l’emergenza pandemica, sono stati assegnati solo € 3.413.770,86 provenienti dall’OCDPC n. 658 del 29 marzo 202 e dal Decreto- legge 23 novembre 2020, n. 154 (c.d. Ristori ter). Fondi destinati all’emergenza alimentare. Altrettanto privo di alcun riscontro documentale è l’altra sua affermazione secondo la quale: “quando le risorse non sono state utilizzate è solo a causa dell’incapacità dell’amministrazione De Luca”, a quali risorse si riferisce? Caro ex Ministro dovrebbe sapere che, al di là delle strumentali affermazioni elettorali che evidentemente la stanno annebbiando, che quando si parla di finanziamenti pubblici ancor più di altro è necessario essere puntuali e analitici, ma certo questo comporterebbe studio, sacrificio e tempo da dedicare. Non si faccia più dare le informazioni dagli altri, si documenti lei personalmente senza farsi raccontare storielle che vanno solo a discredito della sua immagine".

De Luca nella nota di replica ha anche allegato tutti i progetti del capoluogo con la richiesta di finanziamenti del Pnrr.

"Caro ex Ministro anziché occuparsi del duro lavoro fatto da noi per la città di Messina perché non risponde ad un quesito di cui lei, almeno sulla carta, ancor più di altri conosce bene la risposta? - ha chiesto De Luca - perché è stata assegnata al Sud d’Italia solo la misera quota del 34% sull’intera dotazione finanziaria nazionale PNRR? Perché non ha specificato che il merito della dotazione finanziaria più alta in tutta Europa NON era del Governo ma delle drammatiche percentuali di disoccupazione e PIL delle regioni meridionali? Perché ha lasciato al Sud solo il 34% quando, in forza dei catastrofici parametri, si sarebbe dovuto assegnare il 75%?

Attendo sue risposte, torni pure a Messina e questa volta non per promuovere la campagna elettorale di un candidato che non riesce ad informarla correttamente sui dati finanziari PNRR ma per confrontarsi con chi durante l’emergenza Covid ha dovuto affrontare e arginare, come tutti i sindaci, la disperazione di un territorio abbandonato da un governo incapace e distante.
Inoltre, caro Ministro, come vede non c’è assegnazione territoriale, tranne per i Piani Integrati assegnati alla Città Metropolitana ma per i quali si dovevano possedere, alla scadenza, le idee progettuali poi. Ritenute ammissibili dal Ministero dell’Interno e, dall’istruttoria, tali idee progettuali (Piani) sono stati assentiti ed approvati e derivavano dalle direttive del Sindaco De Luca
proprio per non fare perdere le risorse".

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