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Giovedì, 25 Aprile 2024

VIDEO | Una greenway dello Stretto, dall'Annunziata a Capo Peloro

Il progetto è del giovane neolaureato Gabriele Marchetta, 22enne che non vuole lasciare Messina, su invito di Eleonora Urzì Mondo, candidata al Consiglio comunale con Ora Sicilia: “A Messina le risorse ci sono, bisogna fare rete”

Un progetto donato alla città da chi a Messina vuole continuare a viverci e costruirsi un futuro. Gabriele Marchetta ha 22 anni e sale sul palco dell’Auditorium mons. Fasola su invito di Eleonora Urzì Mondo, candidata al consiglio comunale con Ora Sicilia, per illustrare “un progetto di riqualificazione della zona nord che - tiene a precisare la Urzì Mondo – potrà essere utile a chiunque farà il sindaco”. In platea c’è Maurizio Croce, il candidato di riferimento di Ora Sicilia e del centrodestra che annuisce guardando le slide. 

“Messina era una città da 280 mila abitanti nel 1983 – ha continuato la candidata – adesso ne ha 220 mila e chi è andato via non lo ha fatto per scelta. Qui serve fare rete, parlare di prospettiva e coesione”, spiega mentre cita De Gasperi e Churchill e mentre annuncia l’idea di far nascere un contenitore di idee chiamato Creative LAB. “A Messina le risorse ci sono, bisogna fare rete”, insiste nel presentare il progetto.

Gabriele si è appena laureato in pianificazione e tutela del territorio e del paesaggio. Parla con un pizzico di emozione ma anche con la consapevolezza delle proprie idee e dei propri sogni. Dal “valore del verde” alla consapevolezza di una città che sembra fermarsi al capolinea del tram dell’Annunziata. E allora ecco l’idea: “Una green way per raggiungere capo Peloro, per completare quegli 11 chilometri fatti di una parte di pista ciclabile ma un altro ampio tratto di marciapiedi stretti e sterpaglie. In mezzo il panorama dello Stretto, i laghi di Ganzirri, l’arrivo nella zona pedonale di Torre Faro”. Ma Gabriele Marchetta va anche oltre, sino all’area ex Seaflight. “Perché abbatterlo? Perché eliminare un pezzo, comunque, di storia?”, si domanda portando una serie di esempi: dall’ex zuccherificio Eridania trasformato in auditorium Paganini da Renzo Piano alle Centro Congressi delle Ciminiere di Catania, sino al Centro culturale La Forgiatura di Milano. “Io – spiega Marchetta – ho immaginato un Centro Polisportivo, con una copertura, un giardino botanico con piante tropicali, un campo da beach e altri sport. Da utilizzare anche nei mesi invernali”. E con il panorama dello Stretto, che male non fa. 

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