All'Ars il dibattito sullo scandalo Covid, tensione alle stelle e urla
Dopo l'approvazione della Finanziaria, è iniziato il confronto sull'inchiesta della Procura di Trapani sulla presunta manipolazione dei dati dei contagi in Sicilia. M5Stelle e Pd chiedono le dimissioni di Musumeci. Calderone (Fi): "E' il tempo di aspettare e verificare, no a processi senza regole". Aricò: "Dispiaciuto per Razza, uno dei migliori assessori"
Tensione alle stelle all'Assemblea regionale siciliana, dove, dopo l'approvazione della Finanziaria, è iniziato il dibattito sull'inchiesta della Procura di Trapani sulla presunta manipolazione dei dati dei contagi Covid in Sicilia. Una vera e propria bufera giudiziaria che ha portato all'arresto, tra gli altri, della dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti e alle dimissioni di Ruggero Razza, indagato, dalla carica di assessore alla Sanità.
"Il governo in qualsiasi Assemblea chiude il dibattito - ha detto il governatore Nello Musumeci -, quello che avevo da anticipare l'ho fatto quando ho reso noto le dimissioni dell'assessore Razza. Non ho nulla da aggiungere. Se il Parlamento ha domande da porre lo faccia e alla fine replicherò a quelle pertinenti".
Immediata la reazione del Movimento Cinque Stelle, che è tornato a chiedere le dimissioni. "Ci liberi", ha urlato Francesco Cappello.
Musumeci: “Da Razza frase infelice ma non mi dimetto”
In aula la temperatura è salita ancora nel corso dell'intervento di Nello Dipasquale, deputato del Pd, che ha accusato il governo e la maggioranza di essere il responsabile delle morti dovute al Coronavirus. Alle frasi del deputato ragusano è insorto il centrodestra e il vicepresidente dell'Ars, Giovanni Di Mauro, ha censurato l'intervento: "Nessuno è responsabile delle morti, la smetta di insultare - ha urlato Di Mauro rivolgendosi a Dipasquale -. Lei è un provocatore, scenda dal podio".
"In questa vicenda - ha detto Anthony Barbagallo, segretario del Pd Sicilia e deputato regionale - ci sono responsabilità politiche che si pagano e c'è una inadeguatezza evidentissima. La conseguenza della responsabilità politica è che lei, presidente Musumeci, rassegni le dimissioni: non è adeguato a gestire l'emergenza Covid e neppure a guidare la Sicilia in queste condizioni difficili. I siciliani hanno bisogno di un governo diverso e migliore".
Di tono nettamente diverso l'intervento di Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia. "Continui nel suo lavoro - ha detto rivolgendosi a Musumeci - e a dare credibilità nel suo governo: certamente dovrà operare una sostituzione ma agisca in continuità dando al suo governo una grande figura di spessore istituzionale. La magistratura avr tutto il tempo di indagare e i coinvolti di chiarire, ho l'impressione che si stiano anticipando volgarmente i tempi. Questo è il tempo di aspettare e verificare, dando il tempo agli organi preposti di verificare cosa sia successo - ha concluso Calderone -. Oggi ho l'impressione di assistere a un processo senza regole che non ha ragion d'essere".
In difesa del Governo e di Razza, senza sorprese, è intervenuto il capogruppo di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò. "Sono dispiaciuto per le dimissioni di uno degli assessori migliori che il governo Musumeci abbia avuto. L'assessore Razza, che a mio avviso non si sarebbe dovuto dimettere perchè questo governo aveva bisogno di lui, ha raggiunto risultati strabilianti con obiettivi raggiunti in pochi anni e molto velocemente. Il governo finora ha fatto bene anche se alcuni errori sono stati fatti. Riteniamo che bisogna andare avanti nel solco di quanto fatto finora".