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Forza Italia in una pentola a pressione, l'Udc: "Anche la Musolino non soddisfa i gusti di Miccichè"

L'Udc sostiene l'assessore comunale alle Europee. L'attacco al presidente dell'Ars che vorrebbe fare piazza pulita degli avversari interni. Tabacci a Messina per "Più Europa" e Sanò mentre Rete Civica è accanto a Gervasi. La candidatura di Rizzo


In Forza Italia c'è confusione. L'Udc sostiene Dafne Musolino, la candidata scelta da Gianfranco Miccichè nel partito di Berlusconi, ma sempre l'Unione di Centro dice al presidente dell'Ars di essere il passato. Qualcosa non torna nella lista berlusconiana alle Europee. A Palermo si è tenuta la manifestazione dell’Udc a sostegno della Musolino. Protagonisti della kermesse il sindaco di Messina Cateno De Luca e il deputato regionale Vincenzo Figuccia che è anche coordinatore provinciale del partito di Lorenzo Cesa. Presente pure l'assessore regionale Alberto Pierobon. Figuccia ha evidenziato come quella della Musolino sia una candidatura contrapposta all'establishment di Forza Italia che punta al rinnovamento dentro il centrodestra.

"Insieme a De Luca, al deputato regionale di Messina Danilo Lo Giudice e a tanti giovani presenti oggi - dice Figuccia -  abbiamo bisogno di guardare alla politica con un forte desiderio di rinnovamento. È finita un'era e bisogna ricominciarne un'altra, a partire dalla nostra Regione, dove auspichiamo ci sia la forza di porre al centro la questione meridionale ormai scomparsa dall'agenda politica nazionale. Miccichè in Sicilia rappresenta il passato e il suo modello che vedrebbe Forza Italia alleata al Pd è inaccettabile. Non è un leader ma un capetto che va in giro con i suoi giannizzeri per tagliare tutti i candidati della lista che non soddisfano i suoi gusti. Voglio fare un appello alla Musolino che ha avuto la capacità e la forza di ribellarsi. Ma lo estendo anche a tutti gli altri candidati da Saverio Romano a Salvatore Cicu e allo stesso Berlusconi, tutta gente che Miccichè considera ospiti all'interno della lista. La verità è che il vero ospite indesiderato - incalza Figuccia - ormai è diventato lui che ha abusato la Sicilia in questi vent'anni e che adesso vogliamo se ne vada a casa lasciando il ruolo di Presidente dell'Assemblea Regionale che non è in grado di assolvere". A seguire è intervenuto Cateno De Luca che ha rimarcato come vi sia ormai in atto una corsa al dopo Musumeci che vedrà il sindaco messinese correre alla carica di Presidente della Regione. Subito dopo sono intervenuti la Musolino, avvocato e
assessore comunale che ha espresso le esigenze di portare in Europa nuovi progetti per lo sviluppo della Sicilia. Sindaci, amministratori locali, consiglieri comunali e imprenditori si sono dati appuntamento al 15 maggio quando tutti saranno in Piazza Indipendenza a Palermo in segno di protesta per rilanciare il ruolo delle Province che rischiano il default.


A Messina l'incontro tra i membri di Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, la deputata nazionale Ella Bucalo di Fratelli d’Italia e Maria Fernanda Gervasi, candidata alle elezioni europee per la lista di Giorgia Meloni. Definite le linee strategiche e operative del patto basato sull’esigenza di sostenere il progetto del Ponte sullo Stretto e le altre infrastrutture necessarie al meridione. "Credo che il Ponte sullo stretto di Messina sia un'opera indispensabile per il rilancio del sud e della Sicilia nell'ottica dei rapporti commerciali tra Nord e sud europeo - commenta la Gervasi - un’opera che anche l'Unione europea aveva dimostrato di volere ma che la vecchia politica, ma anche una parte di quella nuova, non vuole portare avanti. Questo a discapito prima di tutto delle possibilità di progresso del sud e della Sicilia. Bisogna dire però che ad oggi che in Sicilia il sentore è quello di un Si deciso che condividiamo in tanti in Sicilia per cui è arrivato il momento di riportare in Europa il progetto ponte per arrivare alla sua realizzazione. Ringrazio Rete Civica per l'impegno profuso a sostegno della causa". Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno in occasione delle consultazioni elettorali del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento dell’Unione Europea ha deciso di sostenere Fratelli d’Italia. Fernando Rizzo, presidente di Rete Civica, ha aggiunto che “Per Messina e la Sicilia queste elezioni sono decisive per: 1) ripristinare il corridoio Berlino Palermo con la linea ferroviaria ad alta capacità da Salerno a Palermo, via Catania ed Augusta, con il termine per la realizzazione fissato al 2030 nell’ambito delle Reti TEN T; 2) mettere al centro il Ponte sullo Stretto, senza del quale la Sicilia resterà emarginata senza treni; 3) consentire a Messina con la sua AP di divenire il terzo, e vero, porto Core della Sicilia secondo i criteri europei entro il 2021". 

Per Fratelli d'Italia oggi a Palazzo Zanca presentata la candidatura del consigliere comunale di Lipari Ciccio Rizzo. 

"L'Europa è senza alternative, e un paese come l’Italia si salva solo se sta dentro una comunità più vasta. D’altro canto, anche se non avessimo uno slogan così efficace come il nostro "Più Europa", basta guardare la Brexit. Gli inglesi sono 'tarantolati' dalla scelta assurda che hanno fatto e non riescono ad uscire dall’Europa perchè è molto difficile essere in un mercato europeo senza starci dentro": a dirlo il cofondatore di "Più Europa" Bruno Tabacci durante la convention del partito a Messina. All’incontro erano presenti Alessandro De Leo, coordinatore provinciale di Più Europa Messina; Fabrizio Ferrandelli, capolista e coordinatore della campagna elettorale nelle Isole; Giuseppe Sanò, candidato messinese nel collegio Isole. "Un Paese di sessanta milioni di abitanti come l’Italia - ha aggiunto Tabacci - non può stare da solo, tra l’altro, in un contesto come quello mondiale che prevede un conflitto assai aspro tra la leadership americana e quella cinese". "O il continente europeo si attrezza seguendo le sue tradizioni - ha osservato - o i singoli paesi non andranno da nessuna parte. Se continuiamo a seguire Salvini andiamo dritto verso il baratro, e anche il segnale che è arrivato l’altro giorno dalla Banca d’Italia è chiaro: o il debito si abbassa o andiamo incontro ad una crisi finanziaria. C'è solo il presidente della Commissione Bilancio della Camera che continua a dire sciocchezze sui temi dell’Euro. Dobbiamo tenerci cara questa moneta o non sapremo come sbarcare il lunario".

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