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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ars, anche la Corte d'Appello di Palermo dà ragione a Laccoto: nelle prossime ore subentrerà a De Domenico

I giudici di Secondo grado hanno confermato la decisione del tribunale del capoluogo regionale sull'ineleggibilità dell'ex direttore dell'Università condannato a 15mila euro di spese processuali. Il Pd perde un parlamentare regionale a vantaggio di Italia Viva di Renzi

L'insediamento dovrebbe avvenire già domani o al massimo in settimana. Pippo Laccoto subentra in assemblea regionale a Franco De Domenico. L'ultima conferma è arrivata dalla Corte d'Appello di Palermo per il sindaco di Brolo che prenderà il posto dell'ex manager dell'Università di Messina. I giudici di Secondo grado hanno confermato la decisione del tribunale di Palermo che aveva dichiarato ineleggibile De Domenico alle elezioni regionali del 2017. La questione è legata all'incompatibilità di De Domenico che si sarebbe dovuto dimettere sei mesi prima dalla direzione generale dell'Università di Messina per poter partecipare alle consultazioni regionali. Laccoto aveva proposto ricorso. La Corte Costituzionale aveva  dichiarato ammissibile la richiesta del primo cittadino di Brolo trasferendo ogni decisione ai giudici di Palermo. Il Pd perde il deputato regionale di riferimento del parlamentare ed ex rettore Pietro Navarra, Laccoto è coordinatore provinciale di Italia Viva, il gruppo politico dell'ex premier Matteo Renzi. "Adesso la mia elezione è concreta - afferma Laccoto - è importante essere all'Ars per difendere il mio territorio dalle tante emergenze, a cominciare dalla tutela della Sanità". 

La prima sezione Civile della Corte d’Appello di Palermo, presidente Antonio Novara, ha respinto in via definitiva il ricorso di De Domenico. Nell’ottobre 2018 il Tribunale di Palermo in primo grado aveva già dichiarato ineleggibile De Domenico seppur con una sentenza non esecutiva. Nel giugno 2019 la Corte Costituzionale aveva stabilito l’ineleggibilità di De Domenico sancendo la sostituzione all’Ars con Giuseppe Laccoto. De Domenico si era nuovamente appellato e oggi è stata notificata l’ennesima sentenza che ha rigettato il ricorso condannando lo stesso De Domenico alle spese processuali e a liquidare 15mila euro a ciascuna delle parti costituite in giudizio. 

De Domenico ha affidato ai social il suo commento: "Inizia una nuova vita dopo quasi tre anni da quel 6 novembre 2017 nel quale ho avuto la conferma di essere stato sommerso dal vostro consenso e, soprattutto, dal vostro affetto. Ritengo di avere subito una ingiustizia, ma purtroppo non sempre le sentenza sono giuste; piacciano o no, si rispettano e io la rispetto anche se non la condivido. Posso dire che in questo scorcio di legislatura ho svolto il ruolo che mi avete affidato con dignità e onore. Ma soprattutto l'ho svolto con il massimo impegno, nell'interesse della provincia tutta che ho avuto l'onore di rappresentare, anteponendo, in ogni mia scelta l'interesse collettivo a quello personale e della parte politica in cui ho militato". 

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