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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Bollettino di guerra in autostrada, la senatrice D'Angelo: “Il ministro revochi la concessione al Cas”

L'esponente del M5Stelle interviene dopo l’ennesimo incidente che ieri ha stroncato la vita a un 48enne e al figlio si 14 anni mentre tornavano nella loro casa di Gaggi. “Da troppi anni vengono continuamente segnalate e certificate inadempienze, mancate manutenzioni e livelli di incuria elevati su manto stradale, segnaletica, sistemi di protezione”

“E’ un bollettino sanguinoso quello che anche questa settimana arriva dalle autostrade siciliane. Un triste copione che si ripete, purtroppo, da troppo tempo: gli incidenti mortali di questi giorni sulla Palermo-Messina e sulla Messina-Catania non rappresentano certo un fulmine a ciel sereno”.

Così in una nota la senatrice messinese Grazia D’Angelo (M5S), dopo l’ennesimo incidente che ieri ha stroncato la vita a un 48enne e al figlio si 14 anni mentre tornavano nella loro casa di Gaggi.

“In attesa che vengano fatti i doverosi accertamenti sull’accaduto dei sinistri – scrive la senatrice -  si ripropone però con prepotenza il tema del pessimo stato in cui versa la rete viaria sotto il controllo del Cas, il Consorzio per le Autostrade Siciliane. Da troppi anni vengono continuamente segnalate e certificate inadempienze, mancate manutenzioni e livelli di incuria elevati su manto stradale, segnaletica, sistemi di protezione”.

Secondo D’Angelo, il Consorzio, che gestisce la A20 e la A18 ormai da quasi un quarto di secolo, “purtroppo si è confermato non all’altezza della situazione”.

Il M5stelle ribadisce al ministro Giovannini la necessità di revocare la concessione al Cas. “E’ quanto mai necessario porre fine a questo scempio, e individuare una soluzione diversa, come abbiamo ribadito anche in diverse interrogazioni a tutti i livelli – spiega la senatrice - Andiamo verso un quinquennio di investimenti senza precedenti per le infrastrutture nel Meridione, e certe gestioni scellerate non possiamo più permettercele. La vicenda Aspi, con l’ingresso della cordata guidata da Cdp, dimostra che trovare alternative è possibile quando ci si trova dinanzi a mancati adempimenti, opacità e speculazioni abnormi. In Sicilia – conclude - è importante che vengano liberate queste due tratte, vitali per l’isola, dall’incuria in cui sono costrette a vivacchiare da anni”.

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