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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Il Tar salva la Social City, Unione Consumatori va al Cga

L'assenza della Carta dei Servizi nel contratto di servizio della società comunale convince l'associazione del coordinatore Mario Intilisano a ricorrere in Secondo grado dopo la bocciatura al tribunale amministrativo

La Messina Social City, anche senza Carta dei Servizi agli utenti, può restare in vita. Per un anno. Il Tar di Catania ha rigettato il ricorso dell'associazione nazionale Consumatori di Messina. La partita non sembra conclusa. Il coordinatore Mario Intilisano ha infatti annunciato che sarà proposta una nuova opposizione, al Consiglio di giustizia amministrativa, contro la decisione dei giudici Gustavo Giovanni, Rosario Cumin e Giovanni Iannini.

Comune e Messina Social City, dove sono transitati centinaia di lavoratori delle cooperative sociali e oggetto ancora oggi di aspre polemiche sugli esclusi dalle chiamate dirette, al Tar è stato difeso dai legali Arturo Merlo e Raffaele Tommasini.

Nodo principale della questione la mancanza della Carta dei Servizi della società comunale creata dalla giunta De Luca. "Impugneremo la sentenza al Cga - dice Intilisano - continuiamo a dire che non è possibile che gli utenti non sappiano quali, quanti e come vengono erogati i servizi, la legge parla chiaro quando le attività sono in corso e non abbiamo da seguire logiche politiche o sindacali, i giudici hanno sostenuto che la società possa espletare i servizi senza Carta, per noi gli utenti non sono tutelati, nel senso che se in questi mesi nessuno dei lavoratori va a svolgere le attività non è possibile la contestazione dell'assistito".

Il Tar ha invece stabilito che: "Contrariamente alla tesi attorea il fatto che all’interno del contestato schema di contratto di servizio “non viene, tuttavia, allegata o richiamata alcuna Carta dei Servizi”, non determina alcuna illegittimità del provvedimento impugnato, e rientra invece perfettamente nella fisiologia di quello strumento di tutela degli interessi dei cittadini/utenti di servizi pubblici. Infatti la Carta dei Servizi, come ben ha fatto rilevare il Comune intimato nelle proprie difese, non è uno strumento che possa essere forgiato ex ante, prima della presa in carico, da parte dell’Azienda Speciale, dei singoli servizi, e del superamento di un periodo minimo di monitoraggio per riscontrare le criticità di ciascuno cui essa debba ovviare". 

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