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Micciché: "Alla Regione vorrei Draghi, De Luca presidente? Sarebbero felici i messinesi"

Il commento del numero uno dell'Ars a meno di un anno dalle elezioni regionali. L'allarme sulla burocrazia "che sta uccidendo le nostre imprese" e le critiche a dirigenti e funzionari. La battuta sulla candidatura del sindaco poco prima del pranzo a Santa Teresa di Riva

"In Sicilia vedo imprese fallire per colpa della burocrazia, stiamo andando a sbattere". Non usa mezzi termini il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè nel commentare l'attuale situazione che vive l'Isola mentre le elezioni regionali si avvicinano sempre più. Il numero uno del parlamento di Palazzo dei Normanni delinea un quadro a tinte fosche e punta il dito contro quella parte di dirigenti e funzionari che "quotidianamente cercano il pelo nell'uovo per poter dire no ad un provvedimento".

Micciché parla di una crisi economica profonda che potrebbe portare a una situazione di tensione sociale. "Da tanto tempo non si toccava il fondo - spiega - oggi la situazione è tremenda, abbiamo approvato una Finanziaria con solo 21 milioni di euro, parliamo di briciole che abbiamo diviso a tutte le attività produttive siciliane. La Regione non è più in grado di aiutare un'economia debole e malata e il rischio di andare a sbattere è concreto. Con lo sblocco dei licenziamenti prevedo un autunno caldo di rivolte da parte dei ceti più poveri. Basti pensare che la Comunità di Sant'Egidio prima serviva 300 pasti giornalieri, adesso ne serve 3mila".

Per il presidente dell'Assemblea il nemico numero uno resta la burocrazia. "Oggi abbiamo una grande quantità di dipendenti e funzionari regionali che quotidianamente cercano il pelo nell'uovo per poter dire di no ad una pratica. Se non firmano non hanno problemi e stanno scientificamente facendo fallire tutte le imprese sicilane. Chi deve aprire un lido si vede revocata la concessione per sei ore di ritardo. Chiedo ai dirigenti seri che lavorano per risolvere i problemi di denunciare i colleghi che vivono per farci fallire. Lo fanno per non rischiare, per paura di avere problemi ma poi pretendono il premio di produttività. E' una battaglia che mi fa schifo fare, ma oggi vedo la gente morire per colpa della burocrazia".

Il prossimo anno ci sarà il cambio al vertice della Regione, Miccichè non si sbilancia neanche sul "suo" centrodestra e anzi gioca la carta dell'ironia. "Voglio Draghi come presidente, ma penso abbia altri impegni. Non c'è dubbio che la trasversalità del governo di oggi sia la formula migliore". Poi il commento sulla candidatura alla presidenza di Cateno De Luca: "Saranno felici i messinesi, immagino anche gli altri ma non sono io a doverlo dire, non so come lavora".

Ma l'occasione per conoscersi meglio, De Luca e Miccichè l'hanno avuta già questo pomeriggio. A poche ore dal convegno su trasporti e infrastrutture di Sant'Alessio Siculo, i due si sono intrattenuti a pranzo in un ristorante di Santa Teresa di Riva. Tra una portata e l'altra il tema elezioni avrà sicuramente tenuto banco. 

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