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Hotspot Bisconte, nuovo scontro De Luca-5 Stelle

Botta e risposta tra il primo cittadino e i deputati D'Uva e D'Angelo. Viminale a lavoro per trovare nuove soluzioni dopo la fuga di 24 migranti dalla caserma. Ancora polemiche : "Non parlo con gli sgherri della Lamorgese. Aspetto che venga a Messina"

In attesa che sia il Viminale a decidere il futuro dell' Hotspot di Bisconte, non si placano le polemiche dopo l'annuncio del sindaco Cateno De Luca di voler chiudere l'ex caserma militare trasformata da tempo in centro d'accoglienza per migranti.

Ed è così che la fuga dei 24 migranti dalla struttura militare ha dato il via ad un nuovo botta e risposta tra il primo cittadino e i deputati 5 Stelle. D'Uva e D'Angelo avevano evidenziato l'esigenza di arrivare a soluzioni istituzionali senza "colpi di scena cinematografici", così De Luca ribatte tirando in ballo ancora una votla prefettura e governo. Il sindaco ribadisce l'importanza che la partita si giochi in casa, temendo il rischio che Messina resti solo spettatrice. 

“Su una cosa D'Uva, D'Angelo e tutti coloro che non mi hanno in simpatia, sembrano essere d'accordo - ha detto De Luca -  la fuga di 24 migranti da un centro d'accoglienza e le condizioni in cui sono costretti a vivere quelli rimasti non sono un problema della nostra città. In altri termini secondo i due cinquestelle, ieri contestatori, oggi novelli statisti, l'ex caserma Gasparro godrebbe di una sorta di extraterritorialità rispetto a Messina, alla quale secondo loro si applicherebbero leggi diverse da quelle in vigore nella Repubblica italiana. Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse maledettamente seria, considerato il pericolo alla pubblica incolumità derivante da una struttura che, oltre ad essere abusiva ed insalubre, non è a quanto pare controllabile. I due parlamentari perché piuttosto che blaterare al vento, non puntano il dito sulla palese 'dimenticanza' della Prefettura di Messina? Perché non chiedono al ministro Lamorgese di convocare e presiedere il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza?”. 

De Luca procede quindi dritto per la sua strada. invitando provocatoriamente il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese a venire in città. “Se la mia ordinanza non ha valore o non avrà conseguenze pratiche lo vedremo presto – conclude il prmo cittadino -. Intanto, ha avuto l'effetto miracoloso di risvegliare dal letargo dorato del parlamento gli onorevoli D'Uva e D'Angelo e di fargli riscoprire l'esistenza di una situazione vergognosa, che loro stessi avevano denunciato anni fa, quando ancora dicevano di stare dalla parte della gente comune. Peccato per i due parlamentari pentastellati che oggi invece hanno perso ogni contatto con la realtà, scomodandosi solo per invocare tavoli istituzionali. Sapete però cosa c’è di nuovo?  Io non parlo con gli sgherri della Lamorgese. Aspetto che lei venga a Messina come ha fatto per Lampedusa”. 

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