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Milazzo verso le elezioni, il Pd in silenzio su Formica

A pochi mesi dalle amministrative pochissime certezze, i democratici non rispondono ad Articolo Uno per avviare le trattative sulla ricandidatura dell'attuale sindaco. Il centrodestra aspetta che si componga il puzzle con Barcellona Pozzo di Gotto, il consigliere-giornalista Midili corre da solo

Tutti in attesa, anche se mancano pochi mesi alle elezioni amministrative. A Milazzo le grandi manovre politiche legate anche alle candidature di Barcellona Pozzo di Gotto se sono in corso non se n'è accorto nessuno.

A cominciare dal centrosinistra e dal partito democratico. L'attuale sindaco, Giovanni Formica, è un iscritto del Pd ma non si sa se si ripresenterà per altri cinque anni di guida al Comune oppure ritirare in buon ordine l'esperienza. L'alleato Articolo Uno che conta sul vicesindaco Ciccio Italiano ha richiesto, ancora senza risposta, che il centrosinistra avvii un confronto nel merito sulle prossime elezioni che si terranno in primavera. "La complessità di un'esperienza amministrativa rende necessario non utilizzare come unico metro di giudizio quello del consenso percepito o peggio la narrazione condotta sui social o sui media tradizionali, questa premessa è fondamentale per approcciare in modo corretto la vicenda politico-amministrativa del Comune di Milazzo, con uno sforzo di approfondimento che colga il senso profondo della fase che la città sta vivendo - si legge nella richiesta - dopo il susseguirsi di amministrazioni ballerine e spendaccione, i cittadini milazzesi hanno affidato, quasi cinque anni fa, a Giovanni Formica la guida della città con un obiettivo di fondo: rimettere Milazzo nelle condizioni di pensare il proprio futuro. Il successo elettorale di Formica è stato il segno di una volontà chiara della cittadinanza di voler voltare pagina scegliendo la competenza, il rigore, la capacità di ricostruzione.

Con Formica è stata premiata una coalizione, a nostro avviso, troppo larga - prosegue Articolo Uno - nella quale non sono mancati nel corso del mandato atteggiamenti trasformistici e opportunistici. Di fronte all'amministrazione Formica, una mole inusitata di bilanci non approvati, i conti del Comune in totale confusione, la macchina amministrativa colpita non solo dalla carenza di ricambio generazionale ma anche da una inchiesta della magistratura. Condizioni più che complicate, nelle quale il blocco dei servizi pubblici essenziali è stato un rischio che solo l'esperienza e la competenza di alcuni amministratori hanno saputo evitare. Sono stati anni complicati, certo, ma l'opera di risanamento finanziario e di messa in sicurezza dei conti ha sostanzialmente raggiunto il suo obiettivo. La recente approvazione del bilancio 2018-2020, il consistente avanzo di amministrazione costruito di anno in anno ed il mancato ricorso alle anticipazioni di tesoreria ormai dal 2016, sono il segno tangibile di una situazione finalmente sotto controllo. La nave non è ancora in un porto sicuro ma la rotta è tracciata. Milazzo non può tornare indietro, ma deve proseguire il cammino intrapreso costruendo soluzioni più avanzate e non certo operazioni prive di respiro".

Nel centrodestra circolano solo ipotesi, quella del presidente del Consiglio comunale Franco Nastasi e dell'ex sindaco Lorenzo Italiano ( quest'ultimo, alla fine, potrebbe candidarsi autonomamente senza il supporto azzurro). Ma molto passa dalle candidature a Barcellona Pozzo di Gotto e dalle trattative tra i deputati di riferimento, Tommaso Calderone di Forza Italia e Pino Galluzzo di Diventerà Bellissima. E poi c'è la Lega di Matteo Salvini che anche a Milazzo, alle ultime Europee, ha strappato risultati apprezzabili. Ma tanto sarà stabilito dopo che gli assetti su Barcellona si comporanno. 

Tra i dubbi esce fuori il consigliere di opposizione, Pippo Midili, giornalista, che autonomamente ha lanciato la sua candidatura a sindaco dopo aver fatto esperienza da assessore. Il 23 novembre Midili illustrerà il suo programma elettorale che non vede il sostegno di Fratelli d'Italia. In un primo momento si pensava che il gruppo meloniano lo potesse cooptare. Midili ha un passato vicino al sindaco metropolitano Cateno De Luca. Fratelli d'Italia sembrava volerlo lanciare come suo candidato, ha poi pensato di attendere le strategie di coalizione. 
 

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