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Modifiche al regolamento comunale, i dieci “comandamenti” del sindaco De Luca

Ecco i punti chiave che la giunta vuole modificare per evitare “ostruzionismi e instaurare una maggiore collaborazione con i consiglieri”

Modifiche urgenti al regolamento consiliare per non intralciare il buon andamento della pubblica amministrazione municipale. Sono quelle proposte dal sindaco di Messina Cateno De Luca che insieme alla costituzione di un intergruppo sta creando fermenti e polemiche fra chi non ha gradito il diktat dettato – ha spiegato De Luca in un nuovo video su fb – dalla necessità “di non consentire comportamenti meramente ostruzionistici, di non agevolare la mancata assunzione di responsabilità da parte dei singoli consiglieri comunali, di instaurare un rapporto di maggiore e leale collaborazione tra la giunta ed il consiglio comunale, di non generare disparità di trattamento tra i singoli consiglieri comunali, di evitare di avallare comportamenti artificiosi per la riscossione delle indennità di presenza o per i rimborsi degli oneri ai datori di lavoro”.

Di seguito le proposte della giunta comunale, una “bozza” ha precisato il sindaco che chiede a tutti i consiglieri destinatari di “controdedurre, integrare, illustrare percorsi alternativi validi e seri” prima di essere mandata, il 10 gennaio,  alla presidenza del consiglio comunale dove le proposte saranno discusse.

Ecco i punti chiave:

Modifiche dell’art. 5 comma 1:

Dopo la parola assessori aggiungere “segretario generale, dirigenti comunali, componenti dei cda partecipate, direttori generali partecipate o del collegio dei revisori dei conti”

2. Modifica art. 11 comma 1.

Cassare al terzo rigo da “sia ai fini del quorum necessario per l’adozione delle deliberazioni”

3. Modifiche all’ Art. 33 comma 5 aggiungere dopo la parola il Sindaco “il vice sindaco ed i singoli assessori proponenti possono” (per coordinarlo con art 43 comma 6)

4. Le previsioni dell’art. 47 commi 22 e 23 vengono modificate come segue: “Le sedute dei consigli comunali si devono concludere con una risoluzione sottoposta ai voti dei suoi componenti. I consiglieri comunali assenti all’atto della votazione della risoluzione o che non sono stati presenti per almeno ¾ dei lavori del consiglio comunale non hanno diritto a percepire alcuna indennità di presenza. I consiglieri comunali che non intendono partecipare al voto della risoluzione devono farlo constatare all’atto della votazione della risoluzione pena la perdita dell’indennità di presenza. L’assenza anche temporanea dai lavori del consiglio comunale devono regolarmente risultare dal verbale di ogni singola seduta;”

5. Aggiungere dopo i commi 22 e 23 dell’art. 47 il seguente comma: 25 “Le sedute di ciascuna commissioni consiliari si devono concludere con una risoluzione sottoposta ai voti dei suoi componenti. I consiglieri comunale assenti all’atto della votazione della risoluzione o che non sono stati presenti per almeno ¾ dei lavori della commissione consiliare non hanno diritto a percepire alcuna indennità di presenza. I consiglieri comunali che non intendono partecipare al voto della risoluzione devono farlo constatare all’atto della votazione della risoluzione pena la perdita dell’indennità di presenza. L’assenza anche temporanea dai lavori della commissione consiliare devono regolarmente risultare dal verbale di ogni singola seduta;”

6. Le previsioni dell’art. 47 comma 24 vengono modificate come segue: “Il venir meno dei presupposti dell’indennità di presenza per la partecipazione ai lavori delle commissioni consiliari e del consiglio comunale viene qualificata assenza ai lavori delle commissioni e del consiglio comunale a tutti gli effetti di legge, ivi inclusi il rimborso al datore di lavoro, ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 30 del 23/12/2000 e ss.mm e ii.;”

7. I lavori delle commissioni consiliari e del consiglio comunale devono essere trasmessi in diretta streaming tranne che per motivi di opportunità per gli argomenti trattati, specificamente motivata e condivisa alla maggioranza dei consiglieri comunali, richiedono la seduta a porte chiuse;

8. Il Sindaco e gli assessori hanno il diritto ed il dovere di partecipare alle sedute di ciascuna commissione consiliare e del consiglio comunale qualora all’ordine del giorno siano inseriti argomenti dei quali sono i proponenti.

9. Modifiche dell’art. 43 aggiungere il comma 5 bis: “Gli emendamenti che non sono stati presentati nelle commissioni consiliari competenti o che non sono stati ritenuti ammissibili nelle commissioni consiliari competenti non possono essere riproposti in consiglio comunale. Gli emendamenti ed i sub emendamenti possono anche essere presentati in via straordinaria nelle sedute di Consiglio purché non ritenuti ammissibili nella competente commissione consiliare ma devono essere sottoscritti dal presentatore previa sottoscrizione del relativo capogruppo”.

10.Art. 56 alla fine del comma 7 aggiungere: “Qualora sia richiesta la presenza alla seduta del Sindaco, degli Assessori, del segretario generale, dei dirigenti comunali, dei componenti dei cda partecipate, dei direttori generali partecipate o del collegio dei revisori dei conti” il Presidente è tenuto a comunicare con congruo anticipo la data della seduta, tenendo conto anche delle esigenze e degli impegni degli stessi.

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