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Venerdì, 29 Marzo 2024
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“Presenze inquietanti”, Musumeci striglia i dirigenti generali e blocca il bonus

Durissimo faccia a faccia tra il governatore siciliano e i capi dei dipartimenti. Un confronto durato quattro oltre ore in cui il presidente della Regione ha anche annunciato lo stop alle premialità: "Controllate i lobbisti, si gita con pezzi di carta in tasca per sbrigare faccende agli amici di cordata”

Durissimo faccia a faccia tra il governatore siciliano Nello Musumeci e i 30 dirigenti generali della Regione. Un confronto durato quattro oltre ore e in cui il Presidente della Regione siciliana, come apprende l'Adnkronos, ha strigliato, senza fare sconti a nessuno, i capi dei dipartimenti, alla presenza del solo segretario generale Maria Mattarella. Mentre non c'era nessun assessore.

Musumeci oltre a indicare la rotta per il futuro dell'amministrazione, ha anche annunciato lo stop alle premialità per i dirigenti, rimandando al mittente la relazione dell'organismo indipendente di valutazione. Una relazione che avrebbe permesso una indennità di risultato pari al 30 per cento del trattamento accessorio per i dirigenti, in altre parole un bel gruzzoletto di denaro per i già lauti stipendi dei dirigenti generali. Musumeci non ha risparmiato critiche ai dirigenti.

Dipendenti regionali scandafatiche e come le divinità

"Non è vero che tutti quelli che hanno avuto la valutazione cento lo hanno meritato", ha detto ai suoi interlocutori. E ha elencato alcune delle cose che, a suo dire, non funzionerebbero nell'amministrazione regionale. A partire dagli uscieri "che spesso non indossano la divisa e stanno con la camicia" e "non sono vestiti in maniera decorosa", oppure la "mancanza di segnaletica interna". Ma diventa ancora più duro quando parla di "alcuni gabinettisti che, invece di essere di aiuto agli assessori, girano con pezzi di carta in tasca per sbrigare faccende agli amici di cordata".

Per non parlare di quei regionali "che non rispondono al telefono". E poi l'affondo sui "lobbisti abituali frequentatori dei dipartimenti". Musumeci ha chiesto ai direttori: "Fermatevi a chiedere loro che ci fanno qui tutti i giorni? Non fate finta di non vedere!", definendo la presenza dei lobbisti "molto inquietante". Secondo Musumeci il "clima deve cambiare". "Abbiamo aspettato per oltre due anni che le cose cambiassero ma non è accaduto niente", ha detto ai dirigenti durante il faccia a faccia alla Regione.

Poche ore prima del confronto, attraverso una nota, Musumeci aveva dichiarato: "Il diritto dei lavoratori alle ferie è sacrosanto e incontestabile. Ma chi lavora nella Pubblica amministrazione deve pensare innanzitutto alle esigenze degli altri e alle conseguenze che ogni sua azione comporta al di fuori del palazzo. Quindi, se rimandare di qualche settimana il godimento delle proprie ferie può servire a non bloccare in ufficio procedure essenziali per imprese ed enti locali, è giusto che il dirigente pubblico richiami i dipendenti alle proprie responsabilità. Il cambiamento in Sicilia non lo si può chiedere sempre e solo a chi governa. Per questo motivo mi sento di condividere pienamente l’iniziativa del dirigente generale del dipartimento Energia Tuccio D’Urso. Vorrei anzi che gli altri direttori agissero con lo stesso spirito di responsabilità”.

Nei giorni scorsi Musumeci aveva attaccato i dipendenti regionali, affermando che l'80 per cento di loro "si gratta la pancia". Parole che hanno fatto infuriare i sindacati. "Musumeci dovrebbe spiegare ai siciliani - hanno scritto i sindacati - come mai, se l'80% dei regionali "si gratta la pancia" come rivela lui, i suoi fidati dirigenti generali - generati dalla sua politica - a fine anno raggiungono tutti i risultati e vengono premiati con il massimo possibile di indennità e come mai, proprio un paio di giorni fa all'Ars, ha raccontato risultati fantasmagorici tanto da irritare le opposizioni che adesso lavorano per sfiduciarlo". Adesso arriva la ramanzina anche ai 30 dirigenti generali regionali che non si vedranno arrivare, almeno per ora, le indennità di risultato del 2019, bloccati dal governatore e rimandato al mittente che ha redatto la valutazione.

Fonte: adnkronos

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