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Pergolizzi presidente del Consiglio, l'opposizione scrive alla Regione: "L'elezione è illegittima"

In ballo la nomina dopo la votazione dello scorso 29 maggio. I dubbi dei consiglieri sul voto di maggioranza e sulle norme attuate. Chiesto il parere dell'assessorato agli Enti Locali

Questione di date, numeri e regolamenti. Restano accesi i fari sull'elezione di Nello Pergolizzi come presidente del consiglio comunale. Dopo la richiesta di verifica al segretario generale di Palazzo Zanca, la palla passa adesso alla Regione. I consiglieri di opposizione chiedono lumi all'assessorato alle Autonomie Locali dopo aver denunciato alcune presunte irregolarità e mancato rispetto delle norme. Il riferimento è alla seduta del 29 maggio in cui Pergolizzi è risultato il più votato con 15 voti, uno in più del rivale Maurizio Croce con 32 consiglieri presenti. Tale seduta è stata considerata dal segretario generale come prosecuzione di quella dello scorso 2 maggio, quando la votazione fu interrotta per le dimissioni di Cateno De Luca anche dal ruolo di consigliere comunale. Da qui l'elezione di Pergolizzi grazie alla "maggioranza semplice" e non assoluta come invece accade quando si vota per la prima volta.

Ma per i consiglieri che hanno fatto ricorso, i lavori d'Aula dello scorso 29 maggio vanno intesi come prima votazione e quindi il numero di maggioranza sarebbe dovuto essere di 17 voti e non più 15. Gli scriventi ritengono l'elezione del presidente del consiglio comunale "un atto palesemente invalido". E aggiungono: "qualsiasi riferimento a norme di carattere elettorale fatto nell'emissione del parere del segretario generale del Comune di Messina, a sostegno dell'elezione del presidente del consiglio comunale Sebastiano Pergolizzi, è errato in quanto le dette norme non possono applicarsi al caso di specie, atteso che le medesime si applicano all'elezione soltanto nell'ambito degli adempimenti di prima adunanza. Fuori da tale ambito il sistema di elezione del presidente del consiglio comunale nel caso di specie, a seguito di dimissioni del presidente uscente,  dev'essere assoggettato alle norme statutarie e regolamentari dell'ente. Ebbene, l'articolo 36 del regolamento del consiglio comunale prevede che 'ogni deliberazione del consiglio comunale si intende approvata quando abbia ottenuto il voto favorevole della maggioranza dei votanti, ossia un numero di voti a favore pari ad almeno la metà+1 dei votanti".

Da qui la richiesta di un parere all'assessorato agli Enti Locali firmata dai consiglieri Libero Gioveni, Dario Carbone, Pasquale Currò, Antonella Russo, Felice Calabrò, Giuseppe Villari, Amalia Centofanti, Cosimo Oteri, Mirko Cantello, Giovanni Caruso, Giulia Restuccia, Emilia Rotondo, Maurizio Croce, Giandomenico La Fauci, Dario Zante, Federica Vaccarino, Rosaria D'Arrigo. 

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