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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Infrastrutture, Messina tagliata fuori ancora una volta

Il governo rilancia sulle grandi opere e annuncia nuovi investimenti. Nessun progetto in Sicilia e nell'area dello Stretto. Uil: "Ennesimo insulto, serve iniziativa forte"

Cambia il governo, ma non la musica. La provincia di Messina, e con essa l'intera Sicilia, resta ancora una volta fuori dal piano opere pubbliche che Palazzo Chigi intende far ripartire.

Sul piatto 70 miliardi necessari a completare nei prossimi anni infrastrutture importanti per l'economia e i trasporti dell'intero Paese. Il meridione rimane però a bocca asciutta: l'ultimo cantiere si ferma a Sibari e riguarda un tratto della statale 106. Per il resto, spazio alla Tav Torino - Lione, alla Gronda di Genova così come alla tangenziale di Bologna e alla nuova pista dell'aeroporto di Firenze. 

L'ennesimo schiaffo ad un territorio che di infrastrutture e nuovi collegamenti ne avrebbe invece un bisogno vitale. 

Per il segretario Uil Ivan Tripodi è una vergogna. "Questa ennesima legnata nei confronti di Messina e dei suoi cittadini - spiega - evidenzia l’assoluta inconsistenza di una classe politica che, nel migliore dei casi, dimostra di non avere alcun peso e nessuna considerazione. Si tratta di scelte che non assolvono nessuno e che coinvolgono pesantemente l’attuale e il precedente governo nazionale, per non parlare di quello regionale. Nei confronti di questi fatti e di queste scelte che lasciano poco spazio a qualsivoglia interpretazione, manifestiamo la nostra forte indignazione che è quella di un territorio abbandonato a se stesso e senza alcuna prospettiva di sviluppo che, nei fatti, provoca soltanto una fuga inarrestabile dei giovani e dei cervelli da questa terra".

La Uil annuncia quindi una reazione forte. "Non possiamo assistere inermi e silenti a questo stillicidio: il sindacato - precisa Tripodi -  ha il dovere di farsi rapidamente promotore, di un’iniziativa forte e straordinaria per dare un futuro ai nostri giovani e alle nostre popolazioni“.

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