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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Elezioni regionali, la candidatura Merlino con l'uso del simbolo divide i democristiani

I vertici della "storica" formazione politica contestano l'utilizzo dello scudocrociato dai seguaci dell'ex governatore Cuffaro

L'ennesima goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto Franco De Simoni, leader della Democrazia Cristiana storica, Raffaele Cerenza, segretario amministrativo, e Sabina Scaravaggi, portavoce  nazionale e coordinatrice della Regione Siciliana della Dc ad intervenire con chiarezza: la candidatura alle regionali siciliane di Salvatore Merlino tra le fila della formazione politica, facente capo in Sicilia a Totò Cuffaro, presentata agli organi di stampa come candidatura della Democrazia Cristiana.

"Ancora un volta i siciliani  vengono presi in giro. Non permettiamo a nessuno di infangare il nome e il simbolo  della gloriosa  Democrazia Cristiana storica da una simulazione del nome» così interviene duramente  Sabina Scaravaggi. Che ricorda: "la sentenza N° 25999 del 2010 della Suprema Corte di Cassazione Civile a Sezione Riunite  che riconosce solo agli iscritti del 1993, ultimo tesseramento valido l'uso del logo e della dicitura Democrazia Cristiana Storica, l'unica Democrazia che può fregiarsi del simbolo e del nome  è la Democrazia Cristiana Storica di De Simoni, segretario politico e Raffaele Cerenza, Segretario  amministrativo nazionale,  ricordiamo che abbiamo presentato  la diffida a Cuffaro  in occasione della inaugurazione della sede messinese. "La Dc siamo noi, nessuno si senta segretario o Commissario  né proprietario del simbolo o del nome, conferma le parole di qualche mese fa, Franco De Simoni. Mentre conclude con un frase di Aldo Moro Raffaele Cerenza: "Quando si dice la verità non bisogna sdolersi di averla detta. La verità è sempre illluminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi".
 
 

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