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“Il valore sociale dello sport deve tornare prioritario per la politica”, focus del Pd su impianti sportivi e carenze

Carenze d impianti, assenza di spazi soprattutto nelle periferie, barriere architettoniche che complicano la vita dei disabili e soprattutto centinaia di ragazze e ragazzi, di giovani e meno giovani, di donne e uomini che praticano attività sportiva, un esercito silenzioso che fa sport per passione ma si confronta con grandi sacrifici anche economici.

E' un quadro a tinte fosche quello che emerge dal dibattito sullo sport e sugli impianti sportivi della città di Messina, organizzato dal Partito Democratico, nei locali della Chiesa di Santa Maria Alemanna. L'incontro è servito, oltre a fare il punto sull’attuale situazione dell’impiantistica sportiva, come spunto per una serie di proposte che possono costituire il punto di partenza  per un futuro programma della prossima amministrazione, da realizzare a beneficio dello sport e degli impianti sportivi cittadini.

Questo almeno, quanto auspicato dal coordinatore del dipartimento sport Antonino Micali che ha evidenziato alcuni punti tematici da cui partire coinvolgendo le parti sociali, sportive e tutti i principali portatori di interesse del settore. “La politica e lo sport - ha detto Micali - sono due mondi che si sono sempre parlati poco ma possano trovare un’intesa a beneficio di un settore, quello sportivo, fortemente radicato in ogni aspetto della società civile”.

I lavori coordinati dal responsabile dei dipartimenti del Pd Francesco Barbalace, hanno visto una serie di testimonianze e interventi di esperti del settore.

A prendere la parola è stato il presidente della WISP Santino Cannavò che ha posto l’accento sul valore sociale dello sport e come una società civile si misuri dalla capacità di offrire ai propri cittadini dei servizi all’altezza uniformandoli agli standard europei. Indicando una serie di dati statistici ha voluto sottolineare come lo sport possa incidere sui valori di crescita e di salute e che investire nello sport i ritorni sono sia dal punto di vista sociale che economico. A seguire il Presidente della U.S. ACLI, Nino Scimone, ha sottolineato come la riforma dello sport, abbia radicalmente cambiato la struttura ed il funzionamento dello sport in Italia. Con l’avvento dell’agenzia “Sport e Salute” finalmente è stata data importanza allo sport di base ed agli Enti di promozione sportiva e le amministrazioni pubbliche devono farsi trovare pronte se vogliono intercettare risorse economiche a vari livelli specie per le misure di livello europeo.

A portare la propria testimonianza, come gestore di impianti sportivi, è stato il presidente del CSI, Santino Smedile che ha voluto sottolineare i sacrifici e gli investimenti fatti per recuperare gli impianti sportivi di Ritiro lamentando un senso di solitudine e l’assenza delle istituzioni, in uno dei quartieri più a rischio della città.

Sport e disabilità è stato il tema trattato dalla professoressa Marika Margiotta che ha evidenziato le difficoltà legate alle attività sportive per i disabili, lamentando una scarsa sensibilità delle istituzioni nei confronti di un settore che invece avrebbe bisogno di forti investimenti e maggiore coinvolgimento da parte degli operatori sportivi.  Anche qui si è evidenziata le criticità per quanto riguarda le barriere architettoniche presenti all’interno degli impianti sportivi.

Infine, tra gli interventi programmati, ha preso la parola il presidente provinciale della FIPAV Alessandro Zurro. Un movimento quello della pallavolo tra i più numerosi che ha sottolineato, l’impossibilità di utilizzare le palestre scolastiche  per l’indisponibilità dei presidi delle scuole cittadine aggravando di fatto la già carente situazione.

Non ha nascosto le criticità di un settore che si trascina dietro problematiche che partono da lontan, l’assessore allo Sport Francesco Gallo. L’esternalizzazione per quanto possa essere criticata alla fine è un modo per porre un rimedio alle carenze generate dalle pastoie burocratiche e dalle poche risorse a disposizione. Spesso la litigiosità tra le associazioni sportive per l’utilizzo dei pochi impianti di base esistenti in città non fanno che peggiorare l’aspetto gestionale. Ha anche sottolineato che non si possono trattare alla stessa maniera i vari impianti sportivi e che entro dicembre altre misure ed altre esternalizzazioni saranno intraprese con la pubblicazione di appositi bandi.

A seguire Massimo Rizzo consigliere comunale, da sempre molto sensibile alle politiche sportive, componente della commissione comunale sport, ha voluto evidenziare le forti criticità del settore, sottolineando comunque che questo consiglio comunale è stato il primo consiglio che ha approvato un regolamento comunale per l’utilizzo degli impianti e sta per varare il progetto della consulta dello sport per coinvolgere tutto il mondo dello sport nella gestione delle politiche sportive. Ha conclusione del suo intervento, ha lanciato una proposta che questa o la futura amministrazione devono prendere in considerazione, l’idea di un “Piano regolatore dello sport e degli impianti” perché non è più possibile navigare a vista per quanto riguarda le politiche sportive, dove tutti concordano, incidono sensibilmente ai vari livelli della società.

Non sono mancati gli interventi della platea, dove per la prima volta, e non poteva essere diversamente, considerate le posizioni del PD, è stata affrontata dalla professoressa Giusi Furnari, responsabile del dipartimento Parità, Pari opportunità, Diritti e Diseguaglianze, la tematica legata alle politiche di genere e dei minori in seno al mondo dello sport.

Il consigliere del sesto quartiere Antonio Lambraio ha esortato l’assessore allo sport e l’amministrazione pubblica ad impegnarsi per concedere le aree degradate e abbandonate per la realizzazione di piccoli impianti sportivi che non richiedono grandi investimenti economici. E proprio delle periferie ha parlato nel suo intervento Patrizio Marino già dirigente Endas.

A chiusura dei lavori l’intervento del segretario Comunale del PD Franco De Domenico, che sugli spunti dati durante il dibattito, ha voluto precisare che non è pensabile parlare di sport come un costo sociale quanto piuttosto come un investimento sociale, sottolineando che ogni ragazzo tolto dalla strada è un ragazzo tolto al malaffare. Si deve partire dalle periferie con un piano di investimenti per la realizzazione di spazi dove i ragazzi e le società sportive possono realizzare le proprie attività senza doversi spostare da un punto all’altra della città. È impensabile che ancora oggi la maggior parte di impianti è privo di agibilità e dei minimi requisiti per una corretta fruizione. L’impegno del PD sarà quello di creare una tank force dedicata allo sport, che deve avere le stesse attenzioni dedicate ad altri ambiti di interesse comunale quali il trasporto, i rifiuti, le isole pedonali, ecc.

De Domenico, entrando nel merito, non condivide una visione divisa tra lo sport federale e quello di base. Sono approcci diversi ma due facce della stessa medaglia, l’uno non può fare a meno dell’altro. Conclude con l’impegno come Partito Democratico, già preso con i componenti del dipartimento, che lo sport sarà un argomento centrale nell’agenda della politica del partito e della città.

Punti tematici: analisi degli impianti per numero e stato di fatto, fabbisogno e realizzazione di impianti di base; Edilizia di risanamento come opportunità di realizzare spazi e aree motorie; modello gestionale: diverso per piccoli e grandi impianti, alla gestione diretta o indiretta degli impianti; economia circolare: gli impianti sportivi possano diventare una risorsa per finanziare l’associazionismo e lo sport di base; proposta pubblica di Attività motorie sportive, sociali, ricreative e del tempo libero; diritto allo sport – lo sport per tutti e di tutti; politiche e progetti strutturali per lo sviluppo di attività sportive rivolte ai disabili. Gli impianti sportivi della città effettivamente sono utilizzabili da questo target di utenza?

Il dibattito si è concluso con la determinazione di ulteriori incontri al fine di concordare ulteriori iniziative.

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