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Giovedì, 18 Aprile 2024
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I dubbi sul Piano di riequilibrio, torna la paura default: "Il sindaco valuti con prudenza il piano di assunzioni sbandierato"

Il segretario di Articolo Uno e l'ex consigliere Sturniolo sulla lista dei conti che non tornano dopo i rilievi dei magistrati contabili. Dai calcoli che hanno portato alla determinazione delle somme debitorie del comune di Messina e di come ripagarle fino al 2033 alle discrepanze sui debiti fuori bilancio

"Il sindaco di Messina, Federico Basile, ostenta calma e sicurezza rispetto alle osservazioni e alle richieste di chiarimenti della Corte dei Conti. Dietro lo scintillio delle luminarie natalizie, nelle pagine dell'ordinanza c'è il rischio più che fondato che l'ennesima formulazione del Piano di Riequilibrio possa non superare l'esame dei magistrati contabili. L'ipotesi del dissesto è tutt'altro che scongiurata”.

C’è preoccupazione nella nota del segretario provinciale di Articolo Uno, Domenico Siracusano, dopo la nuova richiesta da parte della Corte dei Conti che ha solecitato ancora una volta chiarimenti al Comune di Messina sul piano di riequilibrio.

La lista dei conti che non tornano - nei rilievi contenuti in 42 pagine - è ancora lunga, dai calcoli che hanno portato alla determinazione delle somme debitorie del comune di Messina e di come ripagarle fino al 2033 ad alcune discrepanze sui debiti fuori bilancio.

“Siamo di fronte a richieste specifiche e circostanziate – scrive Siracusano - sulle quali evidentemente ad oggi non si è data risposta: indicazioni sullo stato della massa debitoria, sugli incrementi delle entrate fiscali, sul risparmio nel campo dei servizi sociali, sulla quadratura dei bilanci e delle passività delle partecipate, sul dettaglio di come sono stati spesi i fondi per l'emergenza Covid. C'è anche una richiesta esplicita riguardante la riduzione dei costi della politica, rispetto alla quale stridono gli inopinati aumenti degli stipendi di sindaco e assessori che si è scelto di aumentare e che sono a totale carico delle casse comunali. Auspichiamo, per il bene della nostra comunità, che l'Amministrazione Comunale sia nelle condizioni di rispondere. Ci sembra, però, che quell'operazione verità sui conti del Comune, che chiediamo da anni, rimanga l'elemento fondamentale. Temiamo, però, che i toni del precedente sindaco e le ingenti risorse arrivate ai Comuni per l'emergenza pandemica abbiamo creato una bolla dalla cui esplosione possano rimanere solo macerie. Si valuti, quindi, con prudenza – auspica Siracusano - il piano di assunzioni sbandierato negli ultimi giorni. In caso di dissesto è evidente che rischia di saltare tutto".

Sulla vicenda anche l'ex consigliere comunale Gino Sturniolo e candidato a sindaco alle ultime amministrative. Sturniolo ha messo in evidenza come i giudici contabili chiedano di compilare i prospetti su formato excel. "Sì, perché un richiamo ricorrente è proprio la richiesta di invio dei dati in quel formato elettronico corredato dalle formule di calcolo e sembra quasi ci sia una sottile ironia nel rimarcare lungo tutta l'ordinanza questo aspetto - rileva Sturniolo -  Insomma la Corte dei Conti chiede all'ente di trasmettere le sequenze numeriche, i calcoli che hanno portato ai dati finali. Ci vorrà un po' di tempo per studiare il documento ed estrapolarne un giudizio ragionato, ma alcune evidenze emergono ad una prima lettura e alcune sono ricorrenti. Già nel documento che rimandava il Piano precedente venivano richieste, ad esempio, le tabelle dei debiti e dei programmi di ripiano. Interessante, su questo, è la distinzione tra abbattimento e rateizzazione del debito, tema su cui si è generata una certa confusione in passato a causa di un certo affastellamento dei dati da parte della precedente amministrazione. Clamorosa è la segnalazione dell'accantonamento di 30 milioni di euro - spiega Sturniolo - che non si capisce dove siano allocati oppure la rinnovata richiesta di esplicitazione delle risorse ricavate dal contrasto all'evasione tributaria o dal risparmio sui servizi sociali, per non parlare, poi, della questione annosa della riconciliazione crediti/debiti reciproci tra Comune e Società Partecipate. Una questione inquietante e pericolosa è la rinnovata perplessita dell'organo di controllo sul mantenimento delle quote di partecipazione del Comune in Messina Servizi Bene Comune Spa, che ha oggetto che sembra sovrapponibile a Messinambiente Spa in liquidazione. In ultimo, e questo probabilmente apre uno squarcio in tutta la narrazione sulla cancellazione dei debiti delle controllate, la nota della Corte dei Conti chiede copia dei bilanci degli esercizi 2018-2021 al fine di ottenere elementi informativi sull'accantonamento al fondo perdite delle Società Partecipate. Sta chiedendo "con quali soldi pagherete quei debiti adesso che li avete tolti dal Piano di Riequilibrio"? Insomma - conclude - si rimane al punto di partenza. La città rimane ancora appesa a un filo e a quanto pare l'operazione verità, unico strumento per potere davvero ripartire, è lontana da venire".

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