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Ponte e costituzionalità, Salvini tira in ballo Mattarella ma Alleanza Verdi Sinistra attacca: "Totale scollamento dalla realtà"

Il vicepremier al Senato per il decreto al vaglio dopo il sì della Camera chiama in causa il Capo dello Stato e promette centomila posti di lavoro". Ma non convince gli oppositori. La Floridia: "Non è sicuramente tra le priorità del Paese"

Il vicepremier Matteo Salvini in Senato deciso a portare a casa il sì definitivo al decreto per il Ponte sullo Stretto. E lo fa tirando il ballo anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Dopo l’approvazione del testo da parte della Camera, oggi l'aula è chiamata al voto finale, dopo l'approvazione del testo da parte della Camera.  Il decreto deve essere convertito in legge entro martedì 30 maggio.

Ma come sempre sull’infrastruttura si accende la polemica. "Il decreto è stato emanato dal presidente Sergio Mattarella, se avete dubbi di costituzionalità rivolgetevi al Colle, che ha tutti gli elementi di garanzia", ha detto Salvini in riferimento alle pregiudiziali di costituzionalità contestate dalle opposizioni.

"Non si cita il presidente della Repubblica per usarlo come clava contro le opposizioni e non si cita per dire una cosa che non sta in piedi", è la replica del senatore Dario Parrini. "Il fatto che una legge sia promulgata dal presidente della Repubblica e firmato da lui non impedisce che quell'atto successivamente possa essere portato all'attenzione della Corte costituzionale che esercita il controllo sulle leggi. Altrimenti non avrebbe senso di esistere".  

Ma per Salvini il Ponte sullo Stretto è un chiodo fisso e promette investimenti anche sulle infrastrutture collaterali, centomila posti di lavoro superando in ottimismo le promesse di berlusconiana memoria.

"Noi ragioniamo d'insieme, facciamo il Ponte che dà il senso a tutto il resto - spiega - Il Ponte da solo non serviva, senza strade, se finalmente si muove tutto il resto.... Anche le strade per salire sul ponte e scenderci sono previste", ironizza il leader della Lega applaudito dai suoi. "Gli italiani hanno scelto il governo dei sì, in democrazia ci hanno chiesto di passare dalle parole ai fatti", dice con riferimento alle elezioni.

"Sul ponte bisogna osare – è il Salvini pensiero certo che aprirà il cantiere nel 2024 nonostante non ci sia ancora progetto cantierabile né finanziamenti sul tavolo - L'Italia è la patria del Rinascimento. Se Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci non avessero osato e se fossero passati da una commissione costi-benefici, oggi non avremmo quello che hanno fatto loro. Penso alle chiuse sui Navigli pensate da Leonardo. Con i 5 Stelle non ci sarebbero state, avrebbero detto: 'questo è un matto'. Oppure non avremmo l'Autostrade del sole che per fortuna è stata fatta".

E proprio dai 5Stelle è partita la contestazione più convinta. "A fronte dei drammatici eventi climatici estremi, che stanno colpendo ripetutamente il nostro Paese, discutere oggi di Ponte sullo Stretto, il decreto bandiera del Ministro delle Infrastrutture, è l’emblema dello scollamento e della distanza che c'è tra Paese reale e Governo”, è l’intervento della senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.

“Le immagini dell'Emilia Romagna sott'acqua impongono alla politica una riflessione su quali siano le opere prioritarie e quali no. E il Ponte non è sicuramente tra le priorità del Paese. Per questo tutte le nostre proposte sono finalizzate alla totale soppressione dell'intero provvedimento al quale l’Alleanza Verdi e Sinistra si oppone fermamente – continua la Floridia - All’Italia - prosegue - serve ben altro: opere di prevenzione e cura del territorio, che è già di per sé fragile, non certo il Ponte sullo Stretto, che costerà alla collettività 15 miliardi di euro. Sarebbe già eccezionale potenziare innanzitutto la linea ferroviaria in Sicilia, permettendo alla collettività di beneficiarne a breve, invece che immaginare un Ponte che vedrà la luce in tempi improbabili. Oltretutto con l’alto rischio di dover pagare, tra 10 anni, l’ennesima penale alla resuscitata Società “Stretto di Messina S.p.A.”, qualora il Ponte non dovesse essere realizzato, cosa assai probabile visto che se ne parla da venti anni".

"Noi dell’Alleanza Verdi Sinistra riteniamo che queste risorse finanziarie debbano essere impiegate per contrastare il dissesto idrogeologico e gli effetti del cambiamento climatico, per ricostruire i ponti crollati e manutenere quelli pericolanti. Serve una nuova politica, un nuovo approccio sistemico di gestione del nostro territorio, ma anche e soprattutto un nuovo approccio culturale, che le giovani e i giovani già hanno nel loro Dna. Nell’azione politica del governo invece - conclude Floridia - ancora non c’è traccia, né di un piano nazionale di adattamento clima, né di un piano contro il dissesto idrogeologico. Un ritardo che l’Italia non può proprio più permettersi".

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