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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Ponte, Musumeci: "Sicilia barzelletta nel mondo, troppe pressioni dalle lobby del Nord"

Le dichiarazioni del presidente della Regione interpellato a margine del forum 'Verso Sud'. "Perché la perifericità diventi centralità in Sicilia, quindi in Italia, quindi in Europa, servono infrastrutture strategiche che non sono di competenza regionale"

"Siamo davvero diventati una barzelletta nel mondo. Il tema non è una o tre campate, il tema è se c'è la volontà politica del governo Draghi di realizzare finalmente questa grande infrastruttura. Io temo, l'ho già detto e lo ripeto, che il governo centrale, ma non soltanto questo, subisca forti e condizionanti pressioni da parte di lobby economiche del Nord. E questo mi dispiace davvero". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, interpellato, a margine del forum 'Verso Sud' in corso a Sorrento (in provincia di Napoli), sul Ponte sullo Stretto. Poco dopo è arrivata la replica del ministro per gli affari regionali Maria Stella Gelmini  "Il ponte sullo Stretto - ha detto - è una priorità del Governo e stiamo lavorando ad una legge quadro sulle autonomie che sfata il luogo comune di un Nord contrapposto al Sud e di un' autonomia che danneggia il Sud. Non avrebbe senso in una stagione di straordinari investimenti come quelli che stiamo facendo". 

Ma Musumeci non ha parlato solo del Ponte. "Perché la perifericità diventi centralità in Sicilia, quindi in Italia, quindi in Europa, servono infrastrutture strategiche che non sono di competenza regionale. Penso a un grande porto con un retroporto, penso a ferrovie veloci, penso alla chiusura dell'anello autostradale. Tutto questo - ha spiegato Musumeci - sarebbe insufficiente se non ci fosse un collegamento stabile sullo Stretto. Lei riesce a immaginare una base logistica in Sicilia con le merci che debbono fermarsi davanti a 3 chilometri di percorso e aspettare per un'ora, un'ora e mezza? Lei ritiene che possa essere consentito il corridoio transnazionale che parte dal Nord e arriva a Palermo senza un collegamento stabile sullo Stretto?".

Davanti alla platea di Sorrento, Musumeci ha proseguito: "In Sicilia lavoriamo per essere la base logistica naturale, la Sicilia non vuole più essere una marginalità rispetto al continente europeo, vuole essere una straordinaria risorsa, una straordinaria opportunità. In questo senso abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare. Nord e Sud - ha osservato - hanno interessi diversi, inutile negarlo. Il Nord guarda molto più ai mercati europei, anche per una questione di vicinanza fisica. Il Sud guarda al Mediterraneo, che non è un problema, ma diventa sempre più una risorsa". "Nessun rivendicazionismo sciocco verso il Nord, anche perché abbiamo interessi diversi, ma ognuno deve avere pari opportunità - ha detto Musumeci -. Poi il merito lo farà la classe dirigente, non solo quella politica, ma tutti dobbiamo partire dalla stessa linea. Nonostante le difficoltà ci siamo rimboccati le maniche e stiamo affrontando questo contesto che diventerebbe molto più semplice se le regioni del Sud trovassero un momento di coordinamento serio, affidato al ministro per le Regioni e il Sud", ha aggiunto. 

"Finora forse c'è stata troppa distrazione verso una seria politica che possa fare del Mezzogiorno d'Italia il naturale pontile verso il continente africano e verso il vicino e medio Oriente. Ecco perché sono convinto - ha proseguito Musumeci - che l'appuntamento di Sorrento costituisca il primo concreto passo affinché ci si confronti non soltanto fra le Regioni ma fra Regioni e governo centrale per definire una politica del e nel Mediterraneo e, all'interno di questa strategia, il ruolo che ogni Regione deve ricoprire".

Musumeci continua: "La Sicilia ha concepito l'autonomia in una cornice di privilegio e non di opportunità e i risultati in questi ultimi 75 anni li conosciamo già. Oggi, però, la Sicilia non è più un problema, ma una straordinaria opportunità per l'Italia, per l'Europa e vuole esserlo anche per il Mezzogiorno. Nonostante l'insularità, che costa all'Isola 6,5 miliardi l'anno e che è una diseconomia impressionante - ha aggiunto - siamo ancora la prima regione per biologico in Italia, una delle sette prime tappe al mondo per i flussi turistici, il nostro export aumenta di 11,5 punti e l'agribusiness di 16,5 punti. Eni, Terna, Enel stanno investendo 3 miliardi in energia rinnovabile e della cultura e del turismo stiamo facendo il nostro motore di crescita, abbiamo riqualificato tutti i musei e istituito 10 nuovi parchi archeologici".

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