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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Presidenza della Regione, De Luca dopo la candidatura di Minardo: “Ci sarà la guerra degli stuzzicadenti”

Il sindaco commenta lo scontro che si è aperto nel centrodestra dopo la discesa in campo dell'esponente leghista. E rincara: “Ancora dobbiamo cominciare e già si stanno scannando tra di loro. Sabato parte l’arruolamento per l’esercito di liberazione”

 “Musumeci? Un morto politico che cammina”. “Ancora dobbiamo cominciare e già si stanno scannando tra di loro”. “Sono tutti coscienti di non aver fatto un c…o in questi quattro anni”.

Non poteva passare sotto silenzio lo scontro che si è aperto nel centrodestra dopo la candidatura “ufficiale” di Nino Minardo alla presidenza della Regione.

Il sindaco di Messina Cateno De Luca ha commentato la discesa in campo dell’esponente della Lega designato da Matteo Salvini chiarendo i passaggi di quella che è ormai, almeno per il momento, una sfida a tre nel centrodestra.

“L’1 e 2 ottobre – ha detto De Luca – si aprirà la nostra campagna elettorale con la conferenza regionale a Taormina degli amministratori, con sindaci, assessori e consiglieri comunali che potranno partecipare all’assemblea di Sicilia Vera. Parte dunque l’organizzazione sul territorio da cui nasceranno le liste per le regionali. Ho già detto chiaramente che non candiderò deputati uscenti, nuova classe dirigente, non consento il riciclaggio. Così si crea la classe dirigente nuova, con queste decisioni forti”.

De luca ha tirato in ballo anche i post di Selvaggia Lucarelli sul suo viaggio in Sicilia, con le foto che documentano una regione che annega tra i rifiuti. “Noi non meritiamo questo – ha detto De Luca - Qui c’è un concorso di colpe, c’è soprattutto un problema regionale sul ‘sistema’ dei rifiuti che non esiste.  Ti dovresti vergognare – ha detto rivolto direttamente a Musumeci – per quello che hai fatto tu e i tuoi sodali. Ancora hai il coraggio di proporti al popolo siciliano. Occupati dei cavalli, datti all’ippica”.

De Luca ha ribadito la sua volontà a scendere in campo. “Ci sarà una guerra, ma stare in Sicilia tutti i giorni è una guerra. Fare ogni giorno l’imprenditore in queste condizioni è una guerra, pagare il pizzo legalizzato è una guerra. Una guerra perenne e senza sbocchi. Almeno faremo la guerra una volta per tutte, faremo la rivoluzione. Sarà la nostra la guerra con gli stuzzicadenti, perchè loro hanno il potere e la macchina burocratica per sparare contro di noi… Ma chi l’ha detto che non vinceremo? Sabato parte l’arruolamento per l’esercito di liberazione e sarà la guerra decisiva. E noi la vinceremo”.

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