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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Reddito di cittadinanza e progetti socialmente utili, Zuccarello punzecchia la giunta

Il presidente di Missione Messina ricorda all'amministrazione la presentazione dei programmi di pubblica utilità per i possessori della card postale di assistenza

Il Comune non presenta i progetti. Il presidente di Missione Messina, Santi Zuccarello, torna a punzecchiare il sindaco De Luca stavolta sui lavori socialmente utili che potrebbero fare i cittadini che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza. 

"Per poter beneficiare del Reddito di Cittadinanza, bisogna eseguire - per un massimo di 8 ore a settimana - dei lavori di pubblica utilità, o meglio dei lavori socialmente utili - afferma Zuccarello - infatti, i beneficiari del reddito di cittadinanza - “in coerenza con il profilo professionale” - sono tenuti ad offrire la propria disponibilità per la “partecipazione a progetti a titolarità dei Comuni, utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni”. È l’articolo 4 - 15esimo comma - del decreto 4 del 2019 a stabilirlo, aggiungendo, quindi, un altro obbligo che i beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono tenuti a rispettare se non vogliono perdere il diritto al beneficio. Per continuare a beneficiare del sostegno economico riconosciuto a titolo di Reddito di Cittadinanza, quindi, coloro che siglano il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione Sociale hanno il dovere di svolgere lavori di pubblica utilità. "Quest’obbligo, però, sarà operativo solamente una volta che il Comune di residenza avrà pubblicato un decreto - continua Zuccarello - con il quale vengono predisposte le procedure amministrative utili per l’istituzione di questi progetti, i quali poi dovranno essere comunicati in un’apposita sezione presente sul sito ufficiale del Reddito di Cittadinanza. Decreto che ogni Comune dovrà pubblicare entro i 6 mesi dell’entrata in vigore della normativa sul Reddito di Cittadinanza".

L’obbligo varrà per tutti coloro che hanno il dovere di sottoscrivere il Patto per il Lavoro; quindi i maggiorenni, i non occupati e coloro che non frequentano alcun corso di studi. Per gli altri soggetti la partecipazione ai progetti di pubblica utilità è facoltativa.

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