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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Reddito di cittadinanza travolto dagli scandali, a Messina il dibattito: “Elemosina o dignità?”

Il momento di confronto, promosso dal deputato del MoVimento 5 Stelle Francesco D'Uva mentre si annuncia una nuova stretta dal 1º gennaio 2022. Ecco cosa cambia per décalage, revoca e lavori gratuiti

La nuova indagine sui furbetti travolge il reddito di cittadinanza. Oltre 47milioni di euro in due anni, tra il 2019 e il 2021, sono finiti nelle tasche di persone di chi non ne aveva diritto, oltre 41 milioni quest'anno.

I controlli dell’Arma dei Carabinieri, al comando del generale Teo Luzi, - scrive Today.it - proseguono senza sosta: quasi 11mila le persone al setaccio nel 2019, oltre 18mila l’anno scorso, più di 156mila quest’anno. Soltanto nel 2021 sussidi percepiti senza diritto pari a 41.3 milioni, denunciati all’autorità giudiziaria quasi 3.600 percettori. Delle quasi 40mila famiglie con il reddito di cittadinanza controllate in alcune regioni da maggio a ottobre, il 12,6% è risultato irregolare: chi ha inventato di avere figli, proprietari di barche, Ferrari, un centinaio con condanne o precedenti di reati di tipo associativo.

E mentre mentre dalle verifiche effettuate sono emerse una marea di irregolarità che hanno portato ad arresti e denunce in varie parti del territorio, il M5stelle a Messina si interroga: “Reddito di cittadinanza: elemosina o dignità?”. Se ne discuterà sabato 6 novembre, alle ore 10, presso il Salone delle bandiere di Palazzo Zanca all’incontro pubblico promosso dal deputato messinese del MoVimento 5 Stelle Francesco D'Uva.

All'incontro parteciperanno oltre D'Uva, anche il direttore dell’Inps di Messina Marcello Mastrojeni, il direttore della Caritas Don Antonio Basile, il respinsabile dek servizio centro per l’impiego di Messina Giacomo De Francesco, il segretario della Cisl Messina Antonino  e il consigliere comunale del M5Stelle Giuseppe Fusco.

Sarà l’occasione per affrontare le criticità di questa misura, valutare i suoi benefici e guardare alle prospettive future di crescita mentre crescono – insieme alle notizie di reati – anche le segnalazioni di chi ha difficoltà a trovare manodopera, specialmente nel settore della ristorazione e dell’edilizia, perchè è più comodo percepire tra reddito di cittadinanza e assegni familiari anche più di mille euro al mese, piuttosto che lavorare per guadagnarli. Da Palermo a Messina, molte attività arrancano proprio per la mancanza di personale. Una vera emergenza che ha visto e vede ancora contrapporsi imprenditori e sindacati che danno voce a lavoratori, spesso vittime di contratti con pochissime tutele: “Sfiderei chiunque a lavorare per 500 euro al mese dodici ore al giorno – è la denuncia di chi difende gli operai – la gente vuole lavorare ma ovviamente spesso non ci sono le condizioni per farlo”.

Ma che qualcosa vada migliorato nell'impostazione della misura è chiaro. Il Senato aspetta verso la fine della settimana la legge di Bilancio, con l’articolato ancora oggetto di verifica e alcune misure che devono trovare la loro stesura definitiva. Intanto i partiti si preparano all’assalto con proposte di modifica che spaziano dalle pensioni al fisco, dal reddito di cittadinanza ai bonus edilizi. E' sul reddito che si alza il livello dello scontro.

Reddito di cittadinanza, la polemica è feroce

La polemica politica è feroce. Il centrodestra attacca la misura simbolo del M5s: "È indegna una nazione che riconosce fino a 780 euro a un ventenne in ottima salute e dà la pensione di 270 euro a chi ha un’invalidità" dice Giorgia Meloni (Fdi). "Il reddito di cittadinanza è una misura inutile che non porta benefici all’economia - sostiene Antonio Tajani (Fi) - bisogna utilizzare queste risorse per abbassare il costo del lavoro e incentivare le imprese ad assumere giovani".

Il reddito di cittadinanza cambierà pelle, almeno in parte. Maggiori controlli in fase di accettazione della richiesta, e per i beneficiari occupabili un meccanismo di décalage dell’assegno che scatterà dal sesto mese (come per la Naspi). l ministro del Lavoro Andrea Orlando sottolinea come nella manovra di bilancio sia stato "intensificato il sistema dei controlli" , ma siano anche previsti "un decalage del beneficio mensile per i percettori occupabili dopo il primo rifiuto e la revoca dopo il secondo rifiuto di un’offerta congrua di lavoro".

Il Reddito di cittadinanza è stato rifinanziato, in modo strutturale e dunque "per sempre". L'autorizzazione di spesa è incrementata di 1.065,3 milioni di euro per l’anno 2022, 1.064,9 milioni di euro per l’anno 2023, 1.064,4 milioni di euro per l’anno 2024, 1.063,5 milioni di euro annui per l’anno 2025, 1.062,8 milioni di euro per l’anno 2026, 1.062,3 milioni di euro per l’anno 2027, 1.061,5 milioni di euro per l’anno 2028, 1.061,7 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.

Chi subirà un taglio dell'assegno mensile

Vengono inaspriti i controlli ex ante e reso più stringente il legame con il lavoro, per coloro che sono "occupabili". L’assegno, se l'impianto della manovra sarà confermato definitivamente, calerà di 5 euro al mese a partire dal sesto mese, come avviene al ritmo del 3% per Naspi e Discoll, i sussidi di disoccupazione. Nel caso del Reddito però il taglio è più leggero: l’1% del beneficio economico massimo per un single, pari a 500 euro mensili.  In base a questo schema l’importo sarà quindi ridotto mensilmente di 5 euro, a partire dal sesto mese oppure dal primo no all’offerta di lavoro. Dettagli da limare.

Ma la riduzione non viene applicata alle famiglie in cui tutti i componenti sono inoccupabili o fino a quando c’è un componente sotto i tre anni, con disabilità grave o non autosufficiente. In ogni caso l’assegno non scenderà mai sotto i 300 euro al mese (per un single, da moltiplicare per la scala di equivalenza) e quelli da 300 euro non saranno toccati.

C'è un dato da rimarcare. La coperta è sempre corta. La Caritas ricordava qualche tempo fa che "se si volesse usare il RdC per combattere l’intero fenomeno della povertà, servirebbero 32 miliardi l’anno".  

Reddito di citttadinanza: le modifiche saranno continue

La Lega, come racconta oggi il Sole 24 Ore, va ancora all'attacco della misura. Oggi al consiglio federale della Lega Matteo Salvini proporrà un emendamento per rivederla, evitare gli abusi e risparmiare risorse da destinare al taglio delle tasse. "Come M5S abbiamo già sollecitato e ottenuto nuovi interventi nella legge di bilancio per controlli più rigidi e una prevenzione più efficace - afferma il presidente M5S Giuseppe Conte - questi abusi sono un insulto alle famiglie in condizioni di povertà, ai lavoratori sottopagati, ai disabili, ai più fragili". 

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a proposito della maxi retata ha sottolineato: "Ci sono 15 miliardi di truffe allo Stato di cui reddito di cittadinanza è l'1%. Come tutti gli strumenti vanno collaudati e messi a punto; in Germania dieci anni fa è stata presa una misura simile, poi è cambiata 4 o 5 volte in 10 anni", ha notato l'ex capo del M5s.

Non un monolite quindi, ma una struttura con fondamenta salde ma da migliorare anno dopo anno

Oggi è una giornata importante. Orlando incontrerà infatti Chiara Saraceno, presidente del comitato scientifico per la proposta di correttivi al rdc: "Sono da migliorare i criteri di accesso, al momento penalizzano le famiglie numerose con figli minorenni e gli stranieri" ha detto Saraceno. La commissione ritiene penalizzante le famiglie con figli rispetto ai single e mette all’indice il criterio dei 10 anni di residenza che esclude molti stranieri. La sensazione è che sul reddito di cittadinanza ci saranno ancora novità.

A tutti coloro, e saranno in molti, che resteranno in attesa di una "proposta che non si può rifiutare", spetterà svolgere lavori gratuiti per i comuni di residenza?Se sarà approvata nella forma che vuole il governo, nel 2022 i comuni saranno obbligati a coinvolgere nei “progetti utili alla comunità” (Puc) almeno un terzo dei titolari del reddito residenti. In questi tre anni meno di un beneficiario su quattro ha ricevuto almeno un contratto di lavoro e solo il 14 per cento è ancora occupato. Dunque il sistema di attivazione è un buco nell’acqua, se si considera che i beneficiari del reddito lavorano solo 0,6 giorni in più al mese rispetto a prima. Forse è il caso di partire da qui.

Reddito di cittadinanza, Conte teme l'assalto in parlamento

Ma lo scontro ora si è fatto puramente politica, e non mancano i partiti che si vogliono intestare la lotta alla misura simbolo della scalata del M5s al governo. Fino all'approvazione definitiva della manovra in parlamento, altri dettagli potranno essere limiati.

Nel corso di un incontro col comitato economico del M5S alla Camera, il leader del Movimento, Giuseppe Conte, ha espresso la volontà di chiamare il premier Mario Draghi, per fare il punto sul reddito di cittadinanza e sul bonus villette. Sul Rdc, giovedì scorso 28 ottobre, prima del Cdm, Conte aveva chiamato Draghi per chiedere rassicurazioni al riguardo. Ottenendo, di fatto, che il decalage del reddito di cittadinanza scattasse solo dopo il primo rifiuto di un’offerta di lavoro e non universalmente, ovvero dopo sei mesi dal primo assegno e indipendentemente dalle offerte di lavoro arrivate o meno, come chiesto a gran voce dal centrodestra in Cdm.

Ma dopo l’operazione dei Carabinieri del 3 novembre in cui sono venuti alla luce migliaia di furbetti che prendevano il Reddito senza avere i requisiti per farlo, Conte adesso teme l’assalto in Parlamento, con emendamenti a raffica. 

Fonte: Today.it

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