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Regolamento di regolarità tributaria, in consiglio l'approvazione della delibera

Elevata la soglia minima di morosità a mille euro, invece che a 100 euro previsti da De Luca

Elevare la soglia minima di morosità a mille euro, invece che a 100 euro. È stata approvata dal consiglio comunale la delibera sul Regolamento di regolarità tributaria. Dodici i consiglieri favorevoli, un astenuto e cinque i contrair. 

"Che l’emendamento n. 26 al Regolamento di regolarità tributaria, che si riporta di seguito, presentato dal Consigliere Nino Interdonato ed approvato dalla maggioranza del Consiglio Comunale, ad eccezione del Gruppo Misto, rappresenta un chiaro esempio di politica dalla P maiuscola: all’art. 2 del Regolamento inserire il seguente testo: “ Per i debiti fino a mille euro non si procede alle azioni esecutive prima di 120 gg dall’invio, mediante posta ordinaria o pec, di una comunicazione contenente il dettaglio del debito", scrivono i consiglieri del gruppo misto. 

"Che la politica con la P maiuscola dovrebbe sapere che le procedure esecutive sono provvedimenti giudiziari emessi dai Tribunali ordinari; che le procedure esecutive non rientrano nella sfera degli atti amministrativi di competenza del comune; che dopo otto anni di attività consiliare, risulta impensabile che il consigliere Interdonato, non sappia quali atti amministrativi sono di competenza del comune e quali no; che letteralmente non si comprende il significato del testo di siffatto emendamento", proseguono. 

"Meno male che c’è il segretario generale garante della legittimità degli atti sottoposti a votazione che ha dichiarato il testo dell’emendamento proposto dal consigliere Interdonato ed approvato dal Consiglio Comunale a maggioranza è “INAPPLICABILE” perché contra legem. Ecco perché il gruppo misto si è astenuto dal votare un Regolamento al quale sono stati presentati 36 emendamenti, la maggior parte dei quali dal collega INTERDONATO, di cui ben 18 dichiarati inammissibili e che avrebbero stravolto il testo originario del Regolamento. Il gruppo misto, alla luce del grave errore commesso, si assumerà la responsabilità di presentare una proposta di delibera per cassare l’emendamento proposto dal consigliere dalla P maiuscola, che ha indotto in errore l’intero Consiglio, il quale ha approvato un testo inapplicabile che potrebbe causare fraintendimenti tra i contribuenti e presso gli uffici competent" concludono. 

 A esprimersi positivamente i consiglieri del Pd. "Lo abbiamo votato a seguito di un lavoro approfondito di studio e correzione che il nostro Gruppo ha condotto in commissione e in aula di Consiglio e grazie al quale, sostenendo degli emendamenti molto significativi per i cittadini, il testo finale viene depurato da disposizioni che - lasciate nella versione in cui era stato previsto dalla Giunta De Luca - avrebbero comportato sacrifici insopportabili per i messinesi", commentano in una nota", proseguono. 

"Solo grazie al nostro contributo e al nostro voto, ad esempio, la soglia minima di morosità è stata elevata a 1.000 euro, al posto dei 100 euro previsti da De Luca. Ciò avrebbe significato che avere anche una semplice morosità di cento euro avrebbe potuto comportare per un piccolo commerciante addirittura la sospensione della propria licenza commerciale. Un esito pesantissimo e ingiustificato che soprattutto in questa fase di grande difficoltà economica per le famiglie e le attività commerciali messinesi post Covid si sarebbe dovuto evitare. Il nostro contributo in questo è stato determinante", precisano. 

"L’approvazione della delibera ha ancora una volta dimostrato due aspetti politici molto importanti. Innanzitutto, il gruppo che è a sostegno del Sindaco De Luca in aula, al momento del voto si è astenuto, quindi non intendendo seguire la scelta di alleviare il disagio economico per cittadini e imprese della città, nonostante le innumerevoli chiacchiere che sul punto da costoro sono state più volte diffuse. In secondo luogo, il sindaco De Luca continua a non avere un sostegno politico in aula, privo di una maggioranza che possa sostenerne gli atti e - per fortuna della città - con un Consiglio che ogni volta che mette mano alle delibere proposte dalla sua Giunta, le corregge, le modifica, le ridisegna a favore dei cittadini, dimostrando ancora una volta come questi atti arrivino in Consiglio in maniera affrettata, raffazzonata e precaria. Il lavoro del Consiglio comunale, per chi voglia uscire per un attimo dal calembour immaginifico che De Luca propala sui suoi canali social, dimostra di essere determinante per correggere e modificare in chiave di favore della città le delibere che l’amministrazione propone. Questi i fatti, non le canzonette di chi amministra", concludono. 

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