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Antonio Currò riconfermato alla guida di Rifondazione comunista

Questo l'esito della seconda fase dei lavori dell'XI Congresso svoltasi nella sede del Circolo e della Federazione del Prc. Il dibattito che non ha risparmiato critiche al governo Draghi e all'amministrazione De Luca

Antonio Curró, dal 2017 alla guida del Circolo e da anni impegnato attivamente a Messina nelle lotte per il diritto alla casa, è stato riconfermato segretario cittadino del circolo "Peppino Impastato" del Partito della Rifondazione Comunista.

Questo l'esito della seconda fase dei lavori dell'XI Congresso svoltasi nella sede del Circolo e della Federazione del PRC di Messina. La discussione, spiega una nota del direttivo, nella prima giornata congressuale, è stata intensa e articolata e non ha risparmiato alcuna critica al Governo Draghi e alle forze politiche che lo sostengono.

“Questa grande ammucchiata parlamentare di “emergenza nazionale” a sostegno del Governo Draghi le cui doti salvifiche e prodigiose vengono puntualmente propagandate dai media ogni giorno - afferma Currò nella sua relazione congressuale - ha trasferito nella percezione del popolo, nella società e nei suoi corpi intermedi la pericolosa convinzione che non esistono forze politiche credibili e alternative e che dunque, in sostanza, non esiste una reale alternativa politica e culturale nel Paese. Questo il nodo centrale della prima parte del dibattito congressuale”.

Sul piano locale, non poteva mancare una riflessione durissima su Cateno De Luca. Il Partito, seppur sprovvisto di rappresentanti diretti in Consiglio Comunale, ha esercitato un’opposizione netta e decisa verso la Giunta De Luca sin dal suo insediamento.

“Il modello amministrativo, politico e culturale del sindaco -  secondo il partito -  non è un fenomeno alieno dal contesto nazionale, non è un incidente di percorso, una sciagura o una iattura improvvisa: De Luca incarna un modello cesarista che si è autoriprodotto con tratti più o meno simili negli ultimi 30 anni. La miscela tra potere economico, populismo, piglio parafascista, capacità comunicativa e dimestichezza amministrativa gli ha consentito di conquistarsi un buon consenso per puntare alla Presidenza della Regione. La fisiologica conclusione dell’analisi territoriale non poteva non contemplare pertanto le necessità per Messina e la Sicilia di essere liberate al più presto da questo infimo personaggio”.

Il circolo poi, forte della fitta rete di relazioni intessuta negli anni, ha riservato uno spazio del dibattito alla sinistra politica, sindacale e associazionistica di questa città. Numerosi sono stati infatti gli interventi esterni che hanno offerto un contribuito prezioso alla discussione. Sono intervenuti: Rosario Duca - Arcigay, Ivan Calì - PaP, Ivana Risitano - CMdB, Francesco Bertuccelli - PCI, Giorgio Calabrese - Art.1, Enzo Bertuccelli - CUB, Gianmarco Sposito - Unione Inquilini, Daniele David - Fiom, Enzo Capomolla – SGB.

Infine nella seconda fase congressuale è stato eletto anche un direttivo composto da giovani e storici esponenti del PRC a Messina impegnati contestualmente nei sindacati, nell’associazionismo e nei movimenti di lotta.
Il comitato direttivo comprende il segretario Antonio Currò e i seguenti componenti: Tania Poguisch, Alfredo Crupi, Giada Galletta, Simone Le Donne, Santino Bonfiglio e Carmelo Chitè.

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