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Amministrative, la frattura nella Lega è servita: "Noi sosteniamo Croce, Germanà agisce a titolo personale"

Una parte significativa del partito di Salvini difende il posizionamento all’interno del centrodestra con una nota ufficiale: "Abbiamo comunicato alla dirigenza regionale il nostro totale dissenso rispetto a quanto finora verificatosi"

Una fuga in avanti, fatta a titolo personale. Bolla così la Lega di Messina la decisione del deputato leghista Nino Germanà di sostenere la candidatura di Federico Basile a sindaco di Messina. Mentre Cateno De Luca lancia messaggi anche agli scontenti di FI e Fratelli d'Italia e Germanà sembra sereno nella possbilità di ricucire lo strappo con il partito di Salvini, gli esponenti di Prima l’Italia difendono il posizionamento all’interno del centrodestra con una nota ufficiale che ribadisce il sostegno al candidato Maurizio Croce con una dura nota che sancisce una spaccatura netta.

A firmare la nota gli esponenti di Prima l’Italia:  Antonio Catalfamo capogruppo all’Ars, Nino Beninati coordinatore cittadino Messina, Dino Bramanti capogruppo comune di Messina, Carmelo Torre Barbera vice-coordinatore provinciale, Giovanni Bucolo consigliere di V circoscrizione, Giovanni Celi consigliere VI circoscrizione, Roberto Cerreti, Ciccio Curcio, Tanino Caliò, Peppuccio Santalco.

"Lamentiamo, purtroppo, una totale assenza di condivisione rispetto alle scelte e strategie adottate - si legge nella nota -  soprattutto con riferimento all’individuazione del candidato sindaco di bandiera, mai passata attraverso una anche minima fase di concertazione con quanti, all’interno del partito, avrebbero dovuto sostenerla e avallarla, tanto in città quanto in provincia. Ciononostante, finchè questa proposta è rimasta nel perimetro del centrodestra, abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco, per amore di partito, pur essendo la figura individuata come potenziale sindaco divisiva non solo per gli alleati, come più volte da loro stessi rappresentato, ma addirittura all’interno di Prima l'Italia. Nemmeno le continue e scomposte comunicazioni autoreferenziali del candidato sindaco, susseguitesi nelle ultime settimane, spesso lesive dell’onorabilità degli alleati del centrodestra, e pertanto potenzialmente idonee a scalfire i buoni rapporti con questi ultimi, rei evidentemente di non averlo sostenuto, sono state frutto di preventivo avallo, bensì di estemporaneità e di un protagonismo sempre più incurante del rispetto verso la base del partito. Il limite del sopportabile, che porta a questa comunicazione - continuano gli esponenti di Prima l’Italia - è stato superato quando l’ormai ex candidato sindaco di Prima l'Italia ha inteso, a titolo non personale, ma parlando a nome di tutti (senza ovviamente averne ottenuto il placet preventivo), virare su posizioni esterne al perimetro del centrodestra. Come già notificato ai vertici regionali i firmatari non sono in condizione di avallare e sostenere tale posizionamento, per il semplice e ineludibile ostacolo costituito dal fatto di sentirsi saldamente ancorati, per idee politiche e scale valoriali, alla coalizione di centrodestra, non volendo in alcun modo rinnegare tali idee e valori solo per assecondare  i capricci di chi ha ricevuto i no degli alleati e tenta con ogni stratagemma di fuggire al confronto elettorale interno al partito. A un mese e mezzo dal voto, animati da spirito di lealtà e collaborazione, abbiamo ritenuto  indifferibile e necessario comunicare alla dirigenza regionale il nostro totale dissenso rispetto a quanto finora verificatosi, mettendola inoltre a conoscenza che la  condotta che desideriamo tenere, in un’ottica di linearità politica, è il sostegno al candidato sindaco del centrodestra Maurizio Croce. In applicazione del più volte recentemente sancito criterio di autodeterminazione dei territori, si evitino forzature innaturali che costituirebbero una irrecuperabile, palese ed iniqua, oltre che autolesionista e distruttiva, discriminazione ai danni della spina dorsale del partito nel territorio della provincia".

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