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Mancano i progetti e la Regione taglia 134 milioni per il dissesto idrogeologico nel Messinese

Il commissario Maurizio Croce punta il dito contro singoli comuni. Dura presa di posizione di Cisl e Cgil: "E' un colpo di mannaia, si convochi tavolo tecnico". Il deputato regionale Danilo Lo Giudice annuncia ricorso

A beneficiare dei 134 milioni di euro, previsti nel Patto per il Sud per contrastare il dissesto idrogeologico, saranno altri comuni siciliani.

Quelli messinesi, infatti, come ha ricordato il commissario Maurizio Croce, non hanno presentato in tempo i progetti necessari a completare l'iter di assegnazione dei fondi.  Sfuma quindi una ghiotta opportunità per il territorio, tra i più esposti ai rischi ad alluvioni e frane. 

Per i sindacati si tratta comunque di un "colpo di mannaia" subito dalla provincia messinese, ancora una volta penalizzata. "

"La nostra provincia – sottolineano il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e il segretario provinciale della Filca Cisl, Giuseppe Famiano - attendeva da tempo queste somme per mettere in sicurezza il proprio, fragile, territorio. E, invece, deve subire un autentico scippo. Non si possono dimenticare le alluvioni che hanno lacerato la città e la provincia di Messina, la perdita di vite umane. Da tempo sono in attesa di realizzazione opere di messa insicurezza indispensabili ed alcuni comuni hanno già provveduto ad indire le gare di appalto per la progettazione. Oggi non ci spieghiamo l’assunzione di tale provvedimento".

Secondo la Cisl il taglio dei 134 milioni avrà ricadute anche nel settore lavorativo. "Il venir meno di tali somme penalizza anche il settore edile che non potrà mai dare una speranza a quei lavoratori in attesa di occupazione. È sempre il settore dell’edilizia – aggiunge Famiano - nella grave crisi che sta attraversando, a pagare il prezzo più alto di decisioni scellerate di una classe politica del tutto assente e disinteressata allo sviluppo economico e sociale".

Sulla stessa linea anche la Cgil.  “Dalla replica del commissario Croce – precisa il segretario generale Giovanni  Mastroeni – che sicuramente non giustifica tale scelta, viene fuori che dopo tre anni dal finanziamento la fase di progettazione è molto lenta e mancano i progetti esecutivi per poter cantierizzare tali finanziamenti. Anche questa vicenda rafforza la richiesta della Cgil all’assessore
regionale Falcone dell’immediata convocazione, così come avvenuto a Catania il 30 agosto scorso, del forum per lo sblocco delle opere pubbliche”.

Mastroeni sottolinea l’importanza di un tavolo tecnico in cui siano presenti tutti i soggetti interessati teso a fare una precisa e attenta analisi sullo stato di attuazione delle nuove infrastrutture da realizzare nell’intera area della città metropolitana di Messina.

Intanto, il deputato regionale e sindaco di Santa Teresa di Riva Danilo Lo Giudice annuncia il ricorso e guarda con preoccupazione al torrente Savoca che, senza interventi, potrebbe trasformarsi in una bomba ad orologeria. "Sto approfondendo il contenuto della delibera per tutta la provincia di Messina - spiega - ma da sindaco prima ancora che da deputato non permetterò assolutamente le risorse vengano sottratte alla mia comunità anche perché entrambi i progetti sono stati forniti alla struttura commissariale già a maggio del 2018 senza che nei successivi 15 mesi si sia fatto alcunché per l’avvio delle gare d’appalto. Come è possibile che i progetti siano definiti non cantierabili quando è a tutti noto che il codice degli appalti ha previsto la possibilità di ricorrere all’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione?”

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