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Calderone "sfiduciato" da capogruppo di Forza Italia, gli effetti sulla candidatura del centrodestra a Messina

Una fronda parlamentare azzurra ha scelto Mario Caputo al posto del deputato di Barcellona Pozzo di Gotto in dissenso dalla linea del presidente Micciché. Nella coalizione altri giorni di tempo per la scelta ufficiale tra Nino Germanà e Maurizio Croce

Lo "scontro" intestino in Forza Italia rischia di bloccare per altri giorni ancora la candidatura a sindaco del centrodestra nel capoluogo. Nominato un nuovo capogruppo del partito di Berlusconi all'assemblea regionale: Mario Caputo prende il posto del messinese Tommaso Calderone. Questa mattina la fronda forzista si è autoconvocata in dissenso dalla linea del presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè (la riunione ha visto insieme Caputo, l'assessore regionale Marco Falcone, Riccardo Savona, Margherita La Rocca Ruvolo, Alfio Papale, Stefano Pellegrino e Riccardo Gallo Afflitto) e ha sovvertito la guida del gruppo politico alla Regione. Una "sfiducia" nei confronti delle direttive di Calderone e apertamente anche a Micciché che in mattinata aveva affidato ai social il sostegno a Calderone: "E' oggettivamente imbarazzante - aveva scritto Micciché - tra i dissidenti ci sono assessori e presidenti delle commissioni parlamentari, insomma persone che ricoprono ruoli di potere, sono amareggiato ma sereno, il dissenso in un partito è importante, porta al confronto. Se poi invece vogliono andarsene facciano pure perché di fatto con questo atteggiamento dimostrano di volere creare un altro gruppo, io sono tranquillo". 

Malumori in Forza Italia, Siracusano accanto a Micciché

“Apprendo dalla stampa che il gruppo parlamentare di Forza Italia avrebbe un nuovo capogruppo - ha commentato Calderone - ricordo però che il gruppo medesimo è un’associazione, che come tale è regolamentata da norme codicistiche che non prevedono l’autoconvocazione. È prevista la richiesta di convocazione, a cui solo il capogruppo può dar seguito. E solo nel caso di ingiustificata inerzia dello stesso, ci si può rivolgere al Tribunale, per chiederne la convocazione. Pertanto considero la nomina dell’on. Mario Caputo come tamquam non esset, perché non sono state rispettate le procedure”. “Nei prossimi giorni – conclude il parlamentare - darò seguito alla richiesta di convocazione alla presenza di tutto il gruppo di Forza Italia, non di una sola parte, che rispetto ad un procedimento codificato si è autoconvocata. Metterò all’ordine del giorno la nomina del nuovo capogruppo, insieme a varie ed eventuali istanze. Ma ribadisco: è impensabile che si proceda in tale modo rudimentale. Ci sono delle procedure da rispettare, secondo canoni previsti per legge. La nomina dell’onorevole Caputo è priva di efficacia”.  

Gli effetti sulle amministrative a Messina 

La scelta di sfiduciare Calderone con la nomina di Caputo è figlia della volontà di Micciché di non vedere nuovamente candidato Nello Musumeci di Fratelli d'Italia alla presidenza della Regione e delle polemiche all'indomani del voto dei delegati all'elezione del presidente della Repubblica che ha visto proprio Musumeci soltanto terzo degli eletti. Nei giorni scorsi era già stato messo sotto accusa il coordinamento regionale di Micciché. La sostituzione di Calderone e la "lotta" interna in Forza Italia - secondo i ben informati - rischiano di far slittare ancora la scelta del candidato sindaco di centrodestra a Messina che vede due nomi più degli altri in corsa: il deputato nazionale della Lega Nino Germanà e il tecnico Maurizio Croce. Germanà ha tutta la voglia e la volontà di candidarsi sindaco ma la scelta della coalizione non è stata ancora presa e le notizie che giungono da Palermo contro Calderone non velocizzano le cose, L'esponente leghista - da quanto si apprende - in vista delle regionali del 2022 e delle Politiche del 2023 rischia di non essere più rieletto parlamentare né a Roma nè a Palermo virando così le sue attenzioni sulla candidatura per il dopoDeLuca. 

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