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Costruttori di pace, il consigliere Fusco: mandiamo... “via” l'architetto Principato

L'esponente pentastellato torna a chiedere la destituzione dell'architetto da ogni incarico affidato dal Comune. Aveva definito “il nulla” il nome scelto da dieci consiglieri e approvato dall'aula

Lettera aperta al sindaco dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle che torna a chiedere la destitutzione dell’architetto Nino Principato dopo la polemica social sull’intitolazione  della via antistane Palazzo Zanca ai “Costruttori di pace, di giustizia e di non violenza”. Principato aveva commentato la mozione di dieci consiglieri approvata dall’aula scrivendo nel suo profilo fb “Ancora una volta ha trionfato il nulla”. 

Una presa di posizione duramente contestata da tutti i firmatari sulla quale torna oggi il consigliere Giuseppe Fusco dopo la controreplica dell’architetto che nel tentativo di giustificare le sue parole ha riaperto la diatriba.

“Voglio ribadire con forza – scrive Fusco - che la delibera del Consiglio Comunale n. 13 del 15 gennaio 2019 segna l’inizio di una particolare ed eccezionale azione intrapresa da questa Città con delibera n. 596 del 13/12/2019 adottata in occasione del 30° anniversario, della caduta del Muro di Berlino (1989-2019) e  che ha l’obiettivo di promuovere nel nostro territorio la coesione sociale, di rafforzare il rispetto dei diritti umani fondamentali, la sicurezza e il benessere di tutti i nostri cittadini, di promuovere la diffusione della cultura del rispetto dell’incontro, del dialogo, della condivisione e della solidarietà, della pace e dei diritti umani. Con tale delibera il  Consiglio Comunale ha aderito al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani che dal 1986 promuove l’impegno fattivo  dei Comuni, delle province e delle Regioni per la pace, i diritti umani, la solidarietà e la cooperazione internazionale secondo le modalità previste dallo Statuto dell’organizzazione a cui, mi auguro, che il sindaco si sia attenuto.

“Cosa c’è di più eccezionale che lavorare per la   la costruzione di una cultura e politica di pace, di educazione, di informazione, di solidarietà e cooperazione che tendano a fare del territorio comunale una comunità impegnata per la pace?”, chiede Fusco rivolgendsi direttamente all’architetto Pincipato.

“Il Consiglio Comunale di Messina – si legge nella nota - è e deve esserlo un costruttore di pace ed in tale funzione deve farsi promotore  della  lotta alla violenza (che è anche abbandono, solitudine,..), alle povertà, alla corruzione e alle mafie; deve investire sui giovani, sul loro protagonismo e sulla loro educazione alla cittadinanza democratica, alla giustizia, alla pace e ai diritti umani; deve attuare l’agenda politica locale dei diritti umani promuovendo il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte fondamentali con appositi meccanismi di democrazia partecipativa; deve costruire una città inclusiva; deve riscoprire e promuovere il valore della fraternità, della solidarietà e del volontariato civico; deve sostenere la “diplomazia delle città” contro la guerra e la miseria, per la pace e i diritti umani”.

Fusco chiede l’immediata destituzione dell’architetto  da ogni incarico affidato, per conto del Comune, “in considerazione del fatto  che con le sue parole ha preso le distanze dalla volontà di una comunità, legittimamente espressa,  dichiarandola “il nulla”.

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