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Toponomastica, la proposta del M5s: "Tre aree della città per commemorare le vittime di mafia messinesi"

La proposta di Argento, Cannistrà e Fusco in ricordo di Gregorio Fenghi, Angelo Alibrandi e Antonio Falcone, uccisi dalla criminalità organizzata negli anni ‘80 e ’90: "Un atto dovuto per ricordare delle vicende che hanno segnato profondamente la nostra terra"

Intitolare tre luoghi della città alle vittime della criminalità organizzata. È quanto richiesto dai consiglieri comunali del M5s Andrea Argento, Cristina Cannistrà e Giuseppe Fusco, che si rivolgono al Dipartimento Politiche del Territorio per ricordare e commemorare Gregorio Fenghi, Angelo Alibrandi e Antonio Falcone, cittadini messinesi uccisi dal terrorismo e dalla mafia negli anni ‘80 e ’90. La proposta, avanzata a luglio del 2021, è stata approvata dalla Commissione toponomastica.

«Le  strade cittadine e la loro denominazione – spiegano i consiglieri - costituiscono  un fondamentale strumento di analisi del territorio, evidenziando l’identità culturale e civile di una comunità, oltre a rappresentare una testimonianza dei fatti accaduti. L’attribuzione di un nome a una determinata via rappresenta una scelta identitaria e la rivendicazione di una precisa narrazione, con l’obiettivo di riappropriarsi degli spazi pubblici e di creare di luoghi di memoria che servano da monito per il futuro. In tal senso, la città di Messina ha il dovere morale di commemorare le tante persone innocenti rimaste vittime della violenza mafiosa: la denominazione di strade con i nomi di Fenghi, Alibrandi e Falcone è un atto dovuto per ricordare delle vicende che hanno segnato profondamente la nostra terra, contribuendo in modo significativo all’affermazione di un impegno antimafia che deve far parte necessariamente del nostro sistema culturale».

Gregorio Fenghi è morto l’8 agosto del 1986, vittima di un evento criminoso verificatosi nei presi della chiesa di S. Clemente; Angelo Alibrandi è stato ucciso il 28 febbraio del 1990; Antonio Falcone l’8 febbraio del 1996. Sono stati riconosciuti “vittime del terrorismo e della criminalità organizzata” con Decreto Prefettizio della Presidenza del Consiglio.

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