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Ok dell'Ars alla "manovrina" di fine anno: proroga per precari e Asu e sconti per i lidi balneari

Approvate le variazioni di bilancio. Taglio di 5 milioni di euro per i comuni siciliani. La Lega aveva chiesto di sgravare gli imprenditori del settore con il taglio del 100 per cento del canone

L'Ars ha approvato il disegno di legge con le variazioni di bilancio per il 2021, una "manovrina" che consente alla Regione di riequilibrare le voci di spesa per l'anno in corso. Solo 12 articoli che, tra tagli e nuove destinazioni di somme, ha generato, come sempre accade, molto malcontento. E in maniera trasversale, sia nella maggioranza sia nell'opposizione. 

Tra le norme di maggiore peso quella che proroga i contratti dei precari della pubblica amministrazione regionale, compresi i lavoratori Asu, fino al 2023. Un provvedimento atteso da quando, dopo l'impugnativa da parte della presidenza del Consiglio dei ministri della legge sulle stabilizzazioni, la Regione ha deciso di resistere davanti alla Corte Costituzionale. Restano esclusi gli ex Lsu di comuni in dissesto e in pre-dissesto, ma l'assessore per la Funzione pubblica e gli enti locali ha assicurato che si può utilizzare una norma nazionale per ottenere anche la loro proroga. Intanto, però, i comuni escono con le ossa rotte: le somme destinate sono state ridotte da 10 a 5 milioni di euro.

Ridotto del 50 per cento il canone di concessione dei lidi balneari, una misura che alla Regione costerà 5,2 milioni di euro ma che scontenta alcuni esponenti della maggioranza. "A parole si annunciano interventi e provvedimenti di sostegno all'economia e al settore turistico - dice Marianna Caronia, parlamentare regionale della Lega - ma mi sembra che i fatti siano poi molto lontani dall'essere in questa direzione". Caronia, con un emendamento firmato da tutti i deputati del suo partito all'Ars, aveva chiesto di sgravare gli imprenditori del settore con il taglio del 100 per cento del canone. Proposta però bocciata durante la discussione in aula. "Con i colleghi della Lega continueremo la battaglia perché consideriamo il sostegno agli operatori turistici e balneari una priorità".

Tra i finanziamenti previsti anche 12 milioni e 341 mila euro da versare agli ex soci della Regione in Sicilia Digitale, Accenture ed Engineering, per chiudere un contenzioso che metteva a rischio la tenuta della società. Ma i sindacati annunciano lo stato di agitazione. "Non ci sarà nulla da festeggiare per i lavoratori di Sicilia Digitale. Dal primo gennaio, infatti - dichiarano Enzo Comella e Danilo Borrelli della Uilm e UilTemp Sicilia e Antonio Nobile della Fim Cisl Palermo -, finiranno in mezzo alla strada i trenta somministrati. A rischio anche i 70 interni, soggetti a un percorso di rimodulazione di costi e risorse umane di cui non sappiamo nulla. Colpa di una politica distratta e consapevole di un contratto di servizio che già quest’anno non ha coperto i costi gestionali e che per l’anno prossimo non riuscirà a portare il bilancio in pareggio". 

"Queste variazioni – dice Giovanni Di Caro, capogruppo del M5s all'Ars – sono piene di spese che potevano essere rimandate a favore di altre, come quelle per il consorzio di bonifica di Palermo, per la pubblicità dei siti culturali e delle attività sportive isolane. Sono piene pure di spese per debiti fuori bilancio, comprese quelle  per i cornetti e i caffè in occasione  di un corso di formazione per la polizia municipale, costati ai siciliani quasi 1.300 euro". 

E Valentina Palmeri dei Verdi aggiunge: "La discussione e il voto sull'assestamento di bilancio hanno confermato la totale assenza di una visione da parte del Governo e della maggioranza, un mero navigare a vista fra le nebbie senza affrontare i tanti problemi della Sicilia. Certamente qualcuno dirà che non si trattava di una finanziaria ma solo di una variazione, ma proprio in sede di variazione si possono aggiustare e riequilibrare, seppur tardivamente, necessità e carenze croniche fondamentali. Invece il Governo ha scelto di non prevedere alcunché per tante categorie e per tanti problemi della nostra regione senza alcuna idea sul futuro della Sicilia".

Dopo l'approvazione definitiva delle variazioni di bilancio, il Parlamento regionale ha approvato anche un ordine del giorno di Caronia che impegna il Governo Musumeci "a risolvere per via amministrativa l'incredibile situazione degli ospedali Villa Sofia e Cervello, i cui operatori sanitari, dopo essere stati per mesi (ed essere ancora) in prima fila nella lotta al Covid, non hanno ricevuto per intero il bonus riconosciuto in altre aziende sanitarie: una situazione paradossale che va sanata al più presto".

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