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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il caso

Ex province, il voto rischia di slittare: malumori per la presentazione delle liste il giorno di Capodanno

Proteste di tutti i consiglieri comunali della Sicilia per la scadenza durante le festività. Il deputato di Fi Calderone presenta all'Ars un disegno di legge per spostare le elezioni alla seconda metà del 2022. Savarino: "Presentata una legge-voto per tornare al suffragio universale e diretto"

Malumori tra i consiglieri comunali di tutta la Sicilia per le elezioni degli organi delle ex province fissate per il prossimo 22 gennaio. A far discutere è il termine stabilito per la presentazione delle liste: tra l’1 e il 2 gennaio. Esattamente tra le ore 8 del 1 gennaio e le ore 12 del 2 gennaio. In pieno Capodanno, quindi.

All’Ars il deputato di Forza Italia Tommaso Calderone ha presentato un disegno di legge per spostare la data delle elezioni al secondo semestre del 2022. E non solo per i motivi legati alle scadenze durante le festività. “Per ragionevolezza – spiega Calderone -. Non possono essere spostate soltanto di un mese perché in primavera si vota per le Comunali di Palermo e non è escluso che si voti anche per Messina, visto che il sindaco Cateno De Luca ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili. Le elezioni per le ex province devono essere spostate per non penalizzare due grandi città metropolitane”.

Serafico l’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto, commentando il tentativo di alcuni deputati dell’Ars di rinviare ancora le elezioni provinciali. “Per me la data è quella decisa dal governo regionale, ma se il Parlamento deciderà diversamente mi adeguerò”.

A votare comunque non saranno i cittadini: si tratta, infatti, di consultazioni di secondo livello e il corpo elettorale è rappresentato dai sindaci e dai consiglieri comunali in carica. E per questo, dopo un primo tentativo finito sotto la scure della presidenza del Consigli dei ministri per incostituzionalità, Diventerà bellissima sta tentando nuovamente di ripristinare il suffragio universale e diretto. “Su questo – dice Giusi Savarino, deputata e portavoce di Db – ho presentato una legge voto con cui si tenta di superare le elezioni di secondo livello, prevedendo anche una riduzione del gettone per gli eletti. È un importante passaggio per rispettare il principio della democrazia. Nonostante i commissari scelti dal governo Musumeci siano tutti autorevoli, è normale che sia preferibile che ci siano organi rappresentativi delle istanze del territorio e dei cittadini”.

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