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Salute

Rete ospedaliera a due facce, proteste per gli ospedali “penalizzati” dal Papardo a Patti

La Uil Fpl scrive all'assessore alla Salute sul declassamento subito da tutti i presidi dell'Asp. Anche il “Barone Romeo” diventa ospedale di base

Da un lato si proclama il potenziamento. Dall'altro si scrive ai direttori di presidio di lasciare l'ospedale perchè sarà assegnato ad un semplice dirigente medico. E' quello che accade agli ospedali di Patti e Sant'Agata Militello che ieri sono stati oggetto di un incontro della Uil-Fpl. I due ospedali sono da mesi al centro di grande attenzione soprattutto per la sospensione del punto nascita a Sant'Agata e per le verifiche del comitato percorso nascita nazionale che ha voluto verificare se gli standard corrispondono a quelli previsti per il mantenimento delle strutture anche a seguito della morte di una mamma in sala parto nell'ospedale di Patti.

Sui risultati dell'ispezione vige però assoluto riserbo. Sulla vicenda non spegne i riflettori il sindacato. “La nuova Rete Ospedaliera disegnata per la provincia di Messina è fortemente penalizzante - si legge in una nota fimata da Ivan Tripodi, Pippo Calapai e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario generale Uil Messina, segretario generale e responsabile provinciale area medica della Uil-Fpl. - Penalizzante non solo per il declassamento subito dall’Azienda ospedaliera Papardo, principale riferimento sanitario dell’intero bacino provinciale messinese (Area Metropolitana dello Stretto e sede SUES-118 Provinciale), quale DEA di 2° Livello è stata declassata a DEA di 1° livello, con perdita secca di numerose Strutture Complesse in totale dispregio di quanto previsto dal decreto Balduzzi, ma anche per quanto riguarda i presidi Ospedalieri dell’Asp di Messina”.

I sindacalisti hanno indirizzato la nota all’assessore regionale alla Salute e per conoscenza al sindaco capo fila del Distretto socio-sanitario D30 e al presidente della 6. Commissione Sanità Regione Sicilia, chiedendo chiarimenti anche sulle classificazioni dei vari ospedali.

“Infatti, nell’Asp di Messina è incomprensibile la classificazione del Presidio Ospedaliero “Barone Romeo” di Patti a Ospedale di Base, stante che, lo stesso, garantisce assistenza sanitaria per un ampio bacino territoriale della costa tirrenica arrivando sino all’arcipelago Eoliano, con una popolazione che raggiunge punte di 180mila presenze nel periodo estivo - si legge nel documento -  L’ospedale oltre alle discipline di base è dotato di numerose Unità Operative ad elevata Complessità quali: cardiologia con Utic ed emodinamica, anestesia e rianimazione con Terapia intensiva, chirurgia vascolare, oculistica, otorino, pediatria con UTIN, ostetricia e Ginecologia, Psichiatria (SPDC), riconosciuto inoltre quale Centro Regionale per lo Screening Uditivo dei Neonati, Centro HUB per il Percorso Nascita (Rete STEN-Stam) del versante tirrenico, con un pronto soccorso generale con ca. 25.000 accessi/anno, dotato inoltre di Elipista H/24. Per tutto quanto su esposto il declassamento a Ospedale di Base è fortemente riduttivo. Ancora più incredibile appare il declassamento della direzione medica di presidio che da Uoc è divenuta Uos. La Uil e la UilFpl ritengono che l’azione promossa dal consiglio comunale di Patti e di tutti gli altri Comuni del Comprensorio del Distretto Socio-Sanitario D30, va fortemente sostenuta, al fine di riqualificare tale importante presidio ospedaliero come DEA di 1° livello, con grandissime refluenze positive per l’utenza dell’intero comprensorio tirrenico”.

Il sindacato esprime infine grande solidarietà a tale iniziativa e si dichiara disponibile a partecipare assieme al Consiglio Comunale, ai sindaci del Distretto Socio-Sanitario D30, ai politici di buona volontà, a tutte le iniziative che saranno intraprese per raggiungere tale importante obiettivo.

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