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Salute

Premio Issnaf Usa, vince la ricercatrice messinese Patrizia Mondello

Uno studio rivoluzionario per la cura dei linfomi B. Il ministro Manfredi: "Ricerca che eccelle all'estero"

Il suo  è uno studio rivoluzionario per la cura dei linfomi B teso a fermare i tumori più aggressivi e nascosti. Tra i 5 giovani vincitori degli Young Investigator Awards assegnati da Issnaf, la fondazione che riunisce migliaia di scienziati e accademici italiani attivi in laboratori, università e centri di ricerca in Nord America, c'è anche la messinese Patrizia Mondello.

"Questo premio è il modo tanto generoso quanto efficace con cui la famiglia Campese onora la memoria della figlia Paola, deceduta purtroppo a causa di una leucemia"- commenta Damiano Rondelli, direttore della divisione di Ematologia e Oncologia dell’Università dell’Illinois a Chicago e Jury Chair del premio. "Efficace perché ogni anno vengono premiati giovani che presentano lavori scientifici di altissima qualità internazionale e che li vedono già proiettati a essere tra i leaders mondiali della ricerca scientifica nel prossimo futuro".

Una ricerca quella di Patriza Mondello  che potrebbe cambiare la vita a milioni di persone. Oggetto: il linfoma diffuso a grandi cellule B con mutazione genomica del gene Crebbp. Una mutazione che maschera le cellule tumorali che, non venendo riconosciute dal sistema immunitario, si replicano più velocemente. I pazienti con questa mutazione, infatti, non rispondono alle terapie convenzionali. "Noi, invece, abbiamo trovato un meccanismo che consente di riattivare il sistema immunitario e di inibire la proliferazione delle cellule linfomatose. Un sistema che, lavorando in sinergia con una classe di farmaci immunoterapici chiamati checkpoint blockade, è in grado di eradicare i tumori", spiega Patrizia.

Una scoperta straordinaria che ha avuto anche il via libera dall’FDA, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei farmaceutici, tanto che a gennaio 2021 il trattamento potrebbe essere sottoposto ai primi pazienti. "Una soddisfazione immensa che arriva dopo anni trascorsi in laboratori" – commenta Patrizia che, siciliana di origine, è volata negli States alla fine della specializzazione in Oncologia Medica all’Università di Messina. Come? Semplicemente, mandando una mail a uno degli oncologi più riconosciuti a livello internazionale, il dott. Anas Younes, con cui ha iniziato un programma di dottorato. 

"È stata la mia porta d’accesso al miglior cancer center del mondo", ricorda. Da lì, non è passato giorno che Patrizia – all’epoca ventisettenne – non abbia cercato di lasciare il segno. "Gli inizi sono stati difficili – ammette - non avevo mai preso in mano neanche una pipetta, mentre i miei colleghi erano praticamente cresciuti in laboratorio. È il gap che sconta chi, come me, viene dal sistema accademico italiano. In America, invece, sono stata assorbita da un’organizzazione stimolante, totalizzante e premiante che mi ha aperto la mente e mi ha spinta a non mollare. Sarei dovuta rimanere solo qualche mese e invece, sono qui da sette anni". 

E il premio Issnaf è un ulteriore spinta per realizzare il suo prossimo obiettivo: dirigere in prima persona un laboratorio, affiancando la ricerca all’attività di medico in clinica. "È un riconoscimento che mi riempie di orgoglio e responsabilità per portare alto il nome degli italiani in America. E spero – confida – che possa essere un portafortuna per la mia carriera. L’inizio di una lunga serie di premi e, soprattutto, di scoperte scientifiche capaci di cambiare il mondo".
 

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