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Giovedì, 28 Marzo 2024

Sanità privata, Aiop Sicilia presenta il primo Bilancio sociale: i numeri del successo

Quarta regione d'Italia nel rapporto sull’attività dell’ospedalità privata nell’Isola e sulle sue ricadute economiche, sociali e ambientali, elaborato da “Bdo Italia”. La presentazione a Palermo

Ci lavorano 7mila operatori, erogano 998mila prestazioni ambulatoriali l'anno e ogni euro investito ritorna quasi raddoppiato. Tutto ciò nonostante un taglio di 38 miliardi negli ultimi anni da parte dei vari governi.

Sono alcune cifre della sanità privata in Sicilia, quarta regione in Italia per efficienza e prestazioni da quanto si evince dai dati del “Bilancio sociale aggregato” 2018 presentato da Aiop Sicilia. Un rapporto dettagliato sull’attività dell’ospedalità privata nell’Isola e sulle sue ricadute economiche, sociali e ambientali, elaborato da “Bdo Italia”,  ed  illustrato nella sede di Sicindustria a Palermo.

La componente di diritto privato del sistema sanitario nazionale, l' ospedalità privata, nonostante eroghi il 23, 4% del totale delle prestazioni ospedaliere erogate in Sicilia, incide solo per il 12% sul totale della spesa ospedaliera regionale. I lavori, moderati dal giornalista Emilio Pintaldi,  sono stati aperti dal presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo, e dal vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese. Presenti anche l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza,  e l’assessore regionale alle Attività produttive, Girolamo Turano. Il “Bilancio sociale” è stato illustrato da Carlo Luison di Bdo Italia. A seguire, gli interventi di Francesco De Domenico, segretario della VI commissione sanità dell’Ars, Letizia Di Liberti, dirigente generale Dasoe, e Mario La Rocca, dirigente generale del Dipartimento pianificazione strategica della Regione. I lavori sono stati chiusi da Barbara Cittadini, presidente nazionale di Aiop.

“Lo sviluppo degli strumenti della responsabilità sociale e l’attenzione ai temi della sostenibilità sono diventati fattori imprescindibili nel contesto economico produttivo, non soltanto per rispondere alle grandi problematiche che interessano il nostro pianeta, ma anche per assicurare la competitività delle imprese ha spiegato Marco Ferlazzo -. Le strutture associate ad Aiop Sicilia sono consapevoli di dovere essere capaci di soddisfare le nuove esigenze dei cittadini attraverso un’offerta di prestazioni di qualità con minori impatti ambientali e sociali, ottenendo così maggiori vantaggi competitivi nel medio-lungo termine. Nella sanità privata siciliana lavorano quasi 7 mila operatori ed 1 euro investito comporta un ritorno di 1 euro e 70 centesimi. Purtroppo, chi ha deciso e chi decide spesso non ha avuto ben chiara quella visione prospettica del ruolo della componente privata nel tessuto produttivo siciliano. I vari governi negli ultimi anni hanno tagliato 38 miliardi, oggi ci stiamo accorgendo che la tendenza si sta invertendo e l'attenzione verso la sanità privata è maggiore".

Dai dati del bilancio sociale 2018, si evince che in Sicilia i privati si avvalgono di 6.906 unità di forza lavoro, erogano 998 mila prestazioni ambulatoriali l'anno, 185 mila prestazioni ospedaliere in 52 strutture ospedaliere convenzionate, quarta regione in Italia. "Ecco quando si fanno le leggi di bilancio - ha sottolineato Ferlazzo - vanno valutati gli elementi strutturali che hanno una valenza fondamentale." 

“La scelta di produrre  il Bilancio Sociale delle strutture sanitarie associate ad Aiop Sicilia ha un significato che va rilevato – afferma Barbara Cittadini -. Il Sistema sanitario nazionale nella nostra regione, nonostante abbia fatto un incontrovertibile percorso di efficientemento, soprattutto della spesa, continua a registrare criticità, sovrapponibili a quelle  di molti altri  territori del resto d’Italia. 

In questo ambito, il Bilancio Sociale di Aiop Sicilia certifica e avvalora, ancora una volta, che  la componente di diritto privato del SSN è, sempre di più, una realtà importante e non solo dal punto di vista sanitario. 

"La Sicilia può essere una regione guida per la Sanità nel mezzogiorno -  ha detto l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza -. I tagli non ci sono stati per ragioni che venivano dal nulla, ci sono stati perchè questa regione ha fatto un enorme buco della sanità che con grande fatica, attraverso il piano di rientro, oggi si sta colmando e quindi è arrivata una stagione di investimenti e di valorizzazione - ha spiegato Razza -. Da parte della Regione siciliana c'è stato innanzitutto il riconoscimento dell'importanza dell'integrazione tra il sistema sanitario erogato da soggetti di diritto pubblico e quello erogato da soggetti di diritto privato perchè alla fine la sanità è  una sola ed il diritto alla salute è un diritto individuale di ogni cittadino. Stiamo lavorando attraverso forme di implementamento delle attività per recuperare chi si vuole curare in Sicilia di potere utilizzare anche e soprattutto le strutture di diritto privato - ha aggiunto l'assessore -. Questo c'è stato già  riconosciuto dalla Svimez perchè non dobbiamo dimenticare che quando si racconta una Sicilia che arretra poi magari arriva un rapporto di Svimez che ricorda che nel mezzogiorno la Sicilia è l'unica regione che ha visto diminuire i viaggi della speranza. Noi siamo ragionevolmente convinti di essere nel mezzogiorno una regione guida a livello di organizzazione dei servizi sanitari".

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