Esami all'ospedale Papardo e "l'imbuto" cardiologia, benvenuti nel girone dantesco: dopo 4 ore in fila rispediti a casa
Il girone dei dannati è qui! Venerdì vado al Papardo digiuna per prelievo e visite di routine finalizzate a un pre-ricovero. Si tratta di esami richiesti da medico internista con cui dovrò fare un accertamento prossimo.
Passo attraverso vari reparti... Laboratorio analisi... E lì incontro una gentile signora con un ragazzino immuno depresso per una patologia congenita. Vado a radiologia e incontro un arzillo vecchietto che simpaticamente inganna l' attesa con me con delle battute su vari argomenti.
Attendo il mio turno anche in altri reparti con file più o meno lunghe di attesa. Infine giungo a cardiologia dove già ero passata per prendere il numeretto dalla famosa rotellina rossa che tutti conosciamo e lì incontro di nuovo la mamma con il ragazzino immunodepresso, il vecchietto scherzoso e tutti gli altri che insieme a me nell'arco della mattinata avevano pazientemente atteso nei vari reparti.
Lì capisco che in pratica giravamo, salivamo e scendevamo per poi confluire tutti lì, a cardiologia, come in un imbuto. E apprendo anche dalle lamentele che l'attesa sarebbe stata anche più lunga degli altri posti. Dopo un'ora e mezza chiamano il mio numero ed entro per il tracciato cuore, l' Ecg per intenderci. Penso tra me e me che mi è andata benino. Ma non è così. Finito il tracciato vengo invitata ad andare fuori nuovamente in una sala d'attesa dove ero già stata per circa due ore. Che poi più che sala è un corridoio dove passa di tutto: malati in barella dal pronto soccorso, persone in carrozzina dai reparti e sono tanti gli spifferi trattandosi di una via di transito.
Mi rimetto pazientemente in attesa e sento che gli animi delle altre anime che come me attendono si agitano poiché sembra che "forse" potremmo "non farcela" a farci leggere il tracciato Ecg dal cardiologo poiché siamo in tanti. Ci dicono comunque di attendere "non si sa mai!".
Ebbene dopo altre due ore e 15 minuti si affaccia l'ennesima infermiera e proclama: "I nomi che chiamerò possono entrare per fare la visita cardiologica, gli altri ve ne potete andare a casa".
Non vi dico cosa non è successo. La gente aveva fatto come me quattro ore di attesa e 1/2 esami... E doveva andare via. Tornare l' indomani per ripetere la stessa trafila.
L' infermiera dopo aver decretato si è chiusa la porta dietro le spalle e a nulla è valso il picchettare per avere altre delucidazioni.
È stato reso edotto il presidente del reparto che ha fatto spallucce, asserendo che nulla si poteva fare per cambiare questo stato di cose.
Siamo nel 2023. Mi domando allora, ma tutti i nuovi assunti non possono rimpolpare i medici di cardiologia? Perché di infermiere OS etc etc ve ne erano a bizzeffe.
In un ospedale grande come il Papardo può essere che non si riesca a differenziare le richieste di Ecg degli interni ricoverati con le richieste degli esterni? O da quelli che provengono dal pronto soccorso.
Una persona anziana che deve rinnovare il suo piano terapeutico deve farsi la fila con tutte le sue patologia dietro tutti?
Torno a casa stanca col mal di testa, disgustata e con il cuore a pezzi pensando anche a quel piccolo immunodepresso (nonostante segnalato da pediatria e da ufficio day hospital) con la sua mamma seduto sulla panchina dalle 9.30 fino alle 12.30 con gli spifferi di un corridoio insano, per lui senza un ristoro o un giochino con cui trastullarsi, che con la sua mano a mi saluta e mi fa un cenno di un sorriso.
Vivi piccolo mio... e cresci e fai il medico al Papardo. Forse con te che hai subito questo girone dantesco, le cose in futuro potranno cambiare.
Lettera firmata