“Le solite notti”, incontro con Elvira Morena alla Feltrinelli Point
“Le solite notti”, il nuovo romanzo di Elvira Morena, Marlin editore sarà presentato a “La Feltrinelli Point” di Messina venerdì 25 settembre, alle 18. Con l'autrice, interverranno la dottoressa Simona D'Angelo, presidente del Cedav - Centro Donne Antiviolenza di Messina, e Katia Trifirò, docente di Discipline dello Spettacolo (Università di Messina) e giornalista. Coordina Marco Olivieri, addetto stampa di Marlin editore. Diretta Facebook sulla pagina messinese Facebook di Feltrinelli, rilanciata dai canali social della casa editrice. L'evento si svolgerà nel rispetto delle norme di distanziamento, con obbligo di mascherina, nello spazio del giardino.
Dotata di uno stile e di un linguaggio personali, con una scrittura ricca di ritmo e vivacità espressiva, la scrittrice trasporta con spirito realistico il lettore in un sordido ambiente, ma sa anche donargli pagine che incantano, che fanno meditare e trovare la luce in fondo a un tunnel doloroso e ricco d’ostacoli. Elvira Morena alterna il realismo e la poesia, creando un personaggio autentico, ricco di contraddizioni, vitale e dolorosamente solo: il personaggio di Flora, al centro del romanzo “Le solite notti”, tra salvezza e perdizione.
"Le solite notti nasce dalla voglia di viaggiare nell'animo femminile; nasce dalla curiosità di testare mondi a me sconosciuti, di riuscire a descriverli, seguendo il mio stile narrativo. Flora, la protagonista del mio ultimo romanzo, è stata una mia sfida. Ma Flora è solo un pretesto. Attraverso la sua storia ho voluto soffermarmi sul potere: su chi "lo gestisce e mai lo subisce". Su quanto sia schiacciante e, nello stesso tempo, effimero, questo potere. A dispetto di ciò che si è indotti a credere, il potere è solitudine", sottolinea la scrittrice.
Tra le pieghe della storia, affiora una certa delicatezza. Di rilievo il rapporto immaginifico che il personaggio principale intrattiene con una figura cinematografica, Audrey Hepburn, e la ricchezza delle sfumature. Morena spazia dalla realtà più cruda all’immaginazione più fervida. La sua scrittura naviga tra le favole dell’infanzia ed è ricca di simbolismi, di metafore che mettono in risalto come la realtà sociale e le condizioni di vita possano essere umilianti e schiaccianti, come accade alla giovane del romanzo.
"Una storia d’emigrazione con protagonista una donna che ha le sue radici nel Meridione d’Italia e che è in cerca di una prospettiva di vita. Rimasta orfana d’affetti, Flora si trasferisce al Nord. Lei ci prova a ricostruire la sua vita fuori. Ma, dopo una serie d’insuccessi personali, precipita nel fiume sordo della prostituzione. Si aprono per Flora nuovi scenari. Incontra donne diverse dalla sua tipologia umana. Rimane, in ogni caso, una donna del Sud d’Italia.
“Valanghe di uomini mi sono caduti addosso”, afferma Flora. Qualcuno di potere, che il potere lo esercita e mai lo subisce. E il potere schiaccia chi non ce l’ha. Di conseguenza, Flora ne rimane schiacciata", spiega Elvira Morena. Ma non c’è solo la crudezza della vicenda, nel romanzo “Le solite notti”. L’autrice ha creato un personaggio sfaccettato che s’identifica nel mito di Audrey Hepburn: «Una donna bella, raffinata, socialmente rispettata. Una donna che non muore mai", aggiunge.