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Acr Messina in vendita, Basile: "Comune farà da filtro, consapevole che c'è poco tempo"

Il primo cittadino incontrerà nei prossimi giorni la proprietà, ma predica prudenza. Sarà l'ennesima estate rovente per il calcio messinese

Ogni estate a Messina è rovente. E non si tratta solo delle temperature legate alla latitudine. Quella che verrà tra poco lo sarà (per l'ennesima volta) anche relativamente all'argomento calcio. L'annuncio di Pietro Sciotto, simile a quello dello scorso anno, di voler cedere l'Acr Messina lascia intravedere l'ennesima corsa contro il tempo per salvare la squadra e soprattutto una Serie C strappata con i denti nel playout con la Gelbison. Il 30 giugno è da cerchiare nuovamente in rosso e il tempo a disposizione è veramente poco. All'orizzonte c'è ben poco, soprattutto se si guarda a potenziali acquirente. I primi rumors aleggiano già nell'aria, tra cordate locali, imprenditori attivi nell'ambito cinematografico e interessi addirittura esteri. 

Sciotto ha chiamato in causa il Comune. Ma il sindaco Federico Basile ha un approccio prudente sull'argomento. "Quello del presidente Sciotto - spiega - al momento è solo un gesto simbolico. Anche l'anno scorso e durante l'ultimo mercato di riparazione aveva fatto alcuni accenni sulle difficoltà di un campionato professionistico. Ci incontreremo nei prossimi giorni, il Comune può essere un filtro di garanzia amministrativa, ma non può certo gestire la squadra. Il nostro supporto sarà garantito così come avvenuto finora, consapevole che il tempo a disposizione non è tanto. Occorre capire quali saranno le richieste della proprietà, leggere le carte e avere contezza della situazione".

Se si guarda al futuro e all'appetibilità della piazza, un ruolo primario a riguardo spetta allo stadio. Il "Franco Scoglio" è un jolly che se sfruttato bene può fare la differenza. Ma anche in questo caso si procede a piccoli passi: l'ipotesi bando di idee per la copertura è stata al momento scartata dopo gli annunci dell'ex sindaco De Luca. Stessa sorte per il bando europeo che tanti intoppi ha creato finora. Palazzo Zanca lavora per liberare diversi locali dell'impianto delocalizzando polizia municipale e secondo Quartiere. L'idea è quella di creare nuovi spazi per investitori nell'ottica di un polo sportivo che include anche il Palarescifina. Intanto, l'ex San Filippo dovrà ospitare tre concerti ad alta partecipazione nei prossimi mesi, solo dopo si potrà fare un cronoprogramma sui lavori, partendo dal manto erboso. Questo il vero tallone d'Achille di uno stadio nato vecchio.

Intanto, la questione tiene banco anche in consiglio comunale. Il consigliere Dario Carbone chiede al presidente Sciotto ed al sindaco Basile "di giocare questa partita a carte scoperte perché la posta in palio è
troppo alta e la parola d’ordine deve essere trasparenza: trasparenza sulla cifra richiesta per la vendita della società; trasparenza su debiti e rapporti in essere; trasparenza su potenziali acquirenti ed interessati. Negli anni abbiamo subito troppe gestioni torbide e troppi personaggi loschi si sono avvicinati al Messina".

"Messina ed i messinesi meritano un progetto serio ed ambizioso ed un presidente che abbia alle spalle una realtà economica solida e verificabile - prosegue Carbone - in particolare all’amministrazione comunale chiedo di agire con rapidità e precisione con riferimento a due fondamentali questioni: i lavori di manutenzione straordinaria del manto erboso e l’indizione di un bando europeo per l’affidamento pluriennale dello stadio San Filippo. Potenziali acquirenti devono essere messi nella condizione di investire consapevolmente e di poter progettare attività collaterali che rendano sostenibile il loro impegno economico. Non c’è più tempo da perdere".

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