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Eccellenza, le riflessioni del dg Mezzanotte sulla salvezza del RoccAcquedolcese

La squadra ha centrato l’obiettivo salvezza, prefissato ad inizio stagione, dopo un girone d’andata ottimo ed un pessimo ritorno

Il RoccAcquedolcese ha centrato matematicamente l’obiettivo salvezza, prefissato ad inizio stagione, ma lo ha fatto dopo un girone d’andata ottimo, che l’ha visto occupare anche le posizioni di vertice, ed un pessimo ritorno. L’ultima sconfitta contro la Leonzio è stata la quarta di fila e, a fine match, molto realistica la disamina del direttore generale Sergio Mezzanotte: “Dopo la vittoria dello scorso campionato di Promozione, la dirigenza ha programmato un campionato tranquillo e la permanenza. Nessuno, neanche nei momenti in cui ci si è trovati tra le prime cinque in classifica, ha pensato a qualcosa di più e alla fine le previsioni sono state corrette. Per noi era importante conoscere le difficoltà del girone, che si sono dimostrate altissime, vista la presenza di formazioni di categoria superiore e le estenuanti e costose trasferte. Voglio ricordare a qualcuno che si aspettava qualcosa in più, che si è partiti con la speranza di avere a disposizione lo stadio di Acquedolci, che per motivi burocratici non si è riusciti a completare per tempo. Abbiamo iniziato, inoltre, l’annata agonistica sul neutro di Sant’Agata, allenandoci a Rocca, poi il campo di Rocca è stato oggetto di interventi e ci si è allenati in giro per il mondo (spesso nel campetto a 8 di Capo d’Orlando e nel ritorno abbiamo dovuto affrontare infortuni di ogni tipo.

Piuttosto, se c’è da dare delle “colpe” a qualcuno per il mancato raggiungimento di posizioni di classifica più alte, non c’è dubbio che quel qualcuno è la società. Lo staff tecnico ha dimostrato di essere di altissimo livello. Mister Palmeri, il prof Volo (preparatore atletico) e l’avvocato Pezzicara (allenatore dei portieri) hanno fatto un lavoro pazzesco tra mille difficoltà. I giocatori sono stati professionali al massimo (nonostante il 70% non aveva mai giocato in Eccellenza). Mi sono riferito alla società perché non ha avuto la forza di intervenire sul mercato, quando era necessario. C’è un momento in particolare che ha reso l’idea della differenza tra un grande club e la nostra piccola realtà. Era la tredicesima di campionato e affrontavamo in casa il Siracusa. Il mercato invernale si era riaperto in settimana. Noi eravamo terzi a 3 punti dalla vetta, mentre il Siracusa era sesto a 4 punti da noi. Loro hanno ingaggiato Pettinato, Privitera e Iraci e noi lasciavamo andare Merlino e Antony Genovese. Ora cerchiamo di chiudere meglio possibile il torneo nell’ultima partita domenica a Comiso, poi servirà riorganizzarsi facendo tesoro degli errori commessi. Molto del futuro dipenderà da alcune certezze, senza le quali sarà complicato andare avanti. Qualora saranno garantite, ho in mente un progetto che ci consentirà di affrontare serenamente il prossimo campionato di Eccellenza”. 

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