L’anima di Coppedè, che marchiò l’estetica della città ricostruita dopo il 1908 riemerge come una sorta di Genius loci impertinente che si fa beffa dell’eccessiva e contorta infrastrutturazione stradale della zona
Gli alloggi popolari di concezione socialista in coerente stile modernista a Messina furono rarissimi. Ne segnaliamo tre che sono, nella loro unicità, degni di attenzione formale in quanto rappresentano quel paradigma di alloggio popolare che in città fu del tutto disatteso
Si stanno pianificando nuove galere dove circoscrivere intere comunità sulla scia dell’esperimento riuscito dei lockdown sanitari perché salute e sicurezza hanno assunto un valore egemone ope legis rispetto alla libertà. Con questi rischi
In questa architettura, realizzata tra il 1926 e il 1931 e intitolata nel progetto originario a San Lorenzo, l’architetto romano riesce a dare il meglio di sé. Dalla sovrapposizione dei volumi in un crescendo quasi metafisico ai finestroni circolari, tutto ha caratteri inediti. Fatto salvo il campanile
Riflessioni sul valore documentale degli scritti fascisti e sull’opportunità o meno di restituirli come elementi significativi della storia del monumento
L'edificio di via Garibaldi nella versione dell'architetto filogovernativo interpreta la volontà di uno Stato che non gradisce compromettersi con la modernità. Storia del progetto e risultato. Con un contentino sterile e tardivo al progressismo messinese
Cesare Bazzani reazionario e conservatore ed Ernesto Basile rivoluzionario e progressista. Farli operare insieme fu uno dei più grandi ossimori dell’architettura italiana del ‘900 dovuto a questioni prosaiche e di appartenenza politica. Con questi risultati
Il contributo in città attraverso il Palazzo della Prefettura, la Chiesa del Carmine e il Palazzo della Cassa di Risparmio progettata insieme ad Ernesto Basile
La breve età dell’oro dei Leoni di Sicilia frenata dai Gattopardi sabaudi, che dopo il 1908 impedirono alla città di risorgere come il paradigma della città moderna
L'architetto Celona relazionerà al Palacultura su "Gli echi del modernismo in riva allo Stretto: tra floreale, liberty ed eccentricità neo eclettiche". Il 17 raduno in Piazza Antonello per un viaggio fra gli edifici-simbolo: dal Palazzo della Dogana al Palazzo del Governo fino a Villa Garnier
Un piccolo gioiello incastonato nel quartiere popolare. In un tempo come il nostro dove la post modernità nega il dualismo, leggere quest'opera può essere un buon esercizio filosofico d’altri tempi
La figura del "calcolista" ha preso il sopravvento trasformando la corrente razionalista e neoclassica in speculazioni camuffate. Il risultato: una babele edilizia dove raramente emergono cifre architettoniche di senso
Chi ha pensato la norma non ha tenuto conto di quei palazzi che pur non essendo monumenti o soggetti a vincolo, quindi non tutelate delle Soprintendenze, hanno comunque carattere di pregio. Il risultato è che tanti edifici hanno perduto le loro sembianze. E noi l'identità
Non rappresenta nessun passato, non coniuga nessun presente e non interpreta nessun futuro. Viaggio tra la visione integra delle città del passato e quella caotica di oggi
Si confonde la moda con lo stile e si resta prigionieri di norme e bandi che omologano e non tengono conto dei contesti cui sono destinati. Il risultato è un inverno della creatività in attesa di una nuova stagione che guardi alle esigenze dell’uomo come misura e scopo
L'ambiente che ci circonda genera sentimenti di appartenenza e stimola processi d’identificazione. Dalla cupola di San Pietro, al barocco siciliano passando alle ricostruzione di Messina dopo il catastrofico sisma del 1908, gli esempi che ci spiegano perché diventiamo come lo spazio che viviamo
E' il terzo mandato consecutivo: "L'Istituto in questi anni ha costituito un punto cardine nazionale e internazionale quale organismo di riferimento e di raccordo per il mondo intellettuale e produttivo"
Dopo le tappe messinesi di Capo Peloro e del Museo regionale di Messina dello scorso ottobre, la manifestazione è sbarcata al Palacultura per un confronto tra istituzioni e importanti firme dell’architettura internazionale
Era la primavera del 1898 quando Luigi Vittorio Bertarelli, industriale milanese con la passione del ciclo turismo arrivo in città. La sua analisi su un paradiso terrestre di cui oggi si è perduta ogni traccia
Dalla fine dell‘800 e per tutto il primo trentennio del XX secolo le sue ville e i suoi palazzi furono uno status simbol per borghesia industriale positivista, sabauda e non. In città inventò una architettura "epidermica" che fermò il tempo proponendo l'idea di un passato consolante ma illusorio. Ma c'è chi ha fatto di peggio...
I parapetti che si affacciano lungo il percorso sono tornati ad assumere il loro notevole significato sociale. Una metafora del privilegio e dei privilegiati. Ecco perchè
Disturbante articolazione volumetrica e incongrue stratificazioni hanno mortificato uno dei pochi esempi di architettura arabo siculo normanna rimasta a Messina. Ecco come il vigore maschile di una solenne architettura è stato cancellato o distorto da un culto dedicato alle vergini
Hanno caratterizzato per secoli le dimore dei baroni e le si può ammirare solenni davanti ai prospetti di pregevoli architetture. Oggi, una moda progettuale senza alcuna struttura di senso, l'ha svuotata di valore simbolico caricandola di un preoccupante senso metaforico. Ecco perchè
Alcuni dei palazzi del centro della città appena ultimato il restauro evocano delle torte con le classiche decorazioni alla panna. Il fenomeno del “Cancellauro”è ormai inarrestabile e sta offrendo alla città delle nuove cromie urbane a dir poco folkloriche e nuove architetture a volte imbarazzanti