In manette insieme al dottore che avrebbe prescritto esami e farmaci al boss anche il cugino omonimo di Andrea Bonafede, che gli aveva prestato l'identità. Secondo la Procura il professionista non poteva ignorare l'identità del paziente. L'altro indagato avrebbe smistato ricette e prescrizioni
Il mafioso, al 41 bis all'Aquila, avrebbe commentato duramente quanto appreso dalla televisione. Secondo fonti sanitarie, il suo stato di salute sarebbe stabile anche se avrebbe un atteggiamento "fatalista" verso la malattia. Nel frattempo il suo autista, Giovanni Luppino, rinuncia al ricorso al Riesame e resta quindi in cella
In una nota audio inviata attraverso Whatsapp il 23 maggio 2022, l'ex superlatitante si lamenta perché fermo nel traffico a causa delle manifestazioni nell'anniversario della strage di Capaci. Le reazioni della sorella del magistrato assassinato da Cosa nostra: "Ho provato profondo disgusto"
Nell'audio, pubblicato in esclusiva dall'Ansa, il boss arrestato lo scorso 16 gennaio si lamenta del traffico per le commemorazioni del 23 maggio e racconta dei desideri espressi dalla genitrice per il funerale
Ismaele La Vardera, ex Iena, oggi vicepresidente della Commissione Antimafia della Regione Siciliana, racconta a Filippo Roma e Marco Occhipinti la sua denuncia di una storia incredibile ai Ros dei carabinieri. Va detto che a fronte di diverse persone che davvero hanno incontrato il boss numerosi sembrano essere però anche i mitomani
Tantissimi i contatti e le frequentazioni femminili del capomafia individuati dagli investigatori. Non necessariamente lo hanno coperto consapevolmente ma i loro racconti servono per comprendere le sue abitudini, i luoghi e le persone che frequentava e a ricostruire la rete di protezione
I militari del Ros hanno perlustrato un immobile di via Milwaukee, un'abitazione di campagna e una torrefazione gestita da Maria Mesi e dal fratello Francesco. Immortalata dalle telecamere dalle telecamere del Comune di Campobello di Mazara l'auto del boss
Il capomafia di Castelvetrano ha rinunciato a partecipare all'udienza anche se era stato predisposto il videocollegamento con il carcere dell'Aquila dove è detenuto al 41 bis. Giovanni Luppino avrebbe invece parlato con i pm durante il suo interrogatorio
Il primo cittadino di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, a proposito del documento a nome di Andrea Bonafede trovato in possesso dell'ormai ex superlatitante, ha detto: "Ho fatto fare un'indagine ai miei uffici per capire se fosse falsificata. Sembrerebbe tutto regolare, un originale ma con la foto sostituita"
"Come ti chiami?". "L'ho detto, Matteo Messina Denaro". Così il boss ha risposto ai carabinieri che lo hanno arrestato alla clinica Maddalena di Palermo
Il servizio di PalermoToday che mostra l'esterno del nascondiglio dell'ex latitante. Sul posto i carabinieri che hanno effettuato perquisizioni e sequestri. Il rifugio si trova in mezzo a delle attività commerciali. Indagini in corso sul documento utilizzato dalla Primula rossa
Nell'abitazione nel centro di Campobello di Mazara, che il superlatitante avrebbe acquistato con le false generalità di Andrea Bonafede, è stato ritrovato materiale che gli inquirenti definiscono "molto interessante". La vita "normale" del boss filmato anche mentre era al supermercato. Chiesta la convalida dell'arresto per l'uomo bloccato con lui
Il padrino di Castelvetrano è sbarcato ieri sera con un elicottero militare all'aeroporto di Pescara. La struttura di massima sicurezza ospita molti personaggi di spicco del mondo malavitoso
Il super latitante viveva in una casa - in pieno centro a Campobello di Mazara - che negli ultimi mesi, dopo il trasferimento dei proprietari, era rimasta disabitata
La conferenza stampa sulla cattura del superboss. Il procuratore capo De Lucia: "Catturato l'ultimo stragista, era un debito che la Repubblica aveva con le vittime della mafia". Il comandante del Ros, Santangelo: "Indagine caratterizzata dalla rapidità e dalla riservatezza"
La pista della possibile presenza del boss di Cosa Nostra tra le strutture sanitarie si è rivelata quella giusta per gli investigatori, più di tre anni fa alla clinica di contrada Casazza l'arrivo del Ros dei carabinieri che avevano accerchiato i Colli San Rizzo
L'ex Primula rossa, indicato dall'Europol nel 2016 tra i latitanti più pericolosi d'Europa, dopo l'arresto di Totò Riina e Bernardo Provenzano, era ritenuto capo di Cosa nostra, ultimo grande latitante di mafia