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Autismo, manca un Centro diurno a Messina: "E coloro che vanno in provincia subiscono i disagi del trasporto quotidiano"

In commissione Servizi sociali il presidente dell'associazione Bambini Speciali Marco Bonanno è tornato a denunciare le difficoltà delle famiglie

Non c'è ancora un Centro diurno nel capoluogo, ce ne sono tre in provincia: a Nizza, Naso e Barcellona Pozzo di Gotto ma per soli sessanta utenti autistici. Nel Messinese sono più di mille le persone che hanno bisogno del servizio diurno. Marco Bonanno, presidente dell'associazione bambini speciali, (presente in commissione Servizi sociali presieduta dal consigliere Dino Bramanti in occasione della "Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo") è tornato a denunciare le carenze delle attività che si abbattono pesantemente sulle famiglie tra utenti che non possono usufruire del servizio e le difficoltà dei bambini (coloro che rientrano tra i sessanta "fortunati") che ogni giorno da Messina vengono trasferiti in provincia. La Commissione uscente ha consegnato il testimone della continuità dell’impegno della città e della provincia, ai due garanti comunali, Angelo Costantino per l’infanzia, ed alla nuova figura per la disabilità, Tiziana De Maria. "L’incremento di questa patologia – ha affermato Bramanti - trova ragione nella più attenta valutazione diagnostica in un ambito sanitario più preparato alla ricerca precoce dei primi segni di patologia. In Italia si stima che 1 bambino su 77 presenti un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza dei maschi, 4,4 volte in più rispetto alle femmine. La pandemia da Covid-19 ha senz’altro recato un danno ai soggetti autistici, interrompendo il loro faticoso iter dell’inclusione sociale e di apprendimento, in ciò esacerbando qualora ce ne fosse bisogno, le diseguaglianze". 

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