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Giovedì, 28 Marzo 2024

VIDEO | Inferno tra le baracche del Rione Taormina

Mentre la signora Agata Di Benedetto ha lanciato un appello e chiede a gran voce una casa dopo che la sua abitazione, lo scorso maggio, era stata travolta dalle fiamme, sono tante le famiglie che vivono con la paura del futuro. Intanto, brucia anche un’altra casetta...

“Viviamo con la paura del futuro”. Dopo l’appello lanciato dalla signora Agata Di Benedetto, che viveva con la madre, al Rione Taormina, fino a quando, lo scorso maggio, la sua abitazione è stata travolta dalle fiamme, in tanti chiedono risposte. Tante sono le famiglie che attendono una casa. E tante sognano un futuro diverso.

Nel frattempo, sempre al Rione Taormina, un’altra baracca ha preso fuoco. Per fortuna, era disabitata, ma le fiamme hanno rischiato di coinvolgere anche altre abitazioni. E solo l’intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio: “Viviamo con la paura del futuro, ma soprattutto con la voglia di riacquistare la nostra dignità”, ci dicono in coro gli abitanti del Rione Taormina.

A sostenere la loro battaglia, anche il consigliere di quartiere Salvatore Lanfranchi: “Ho sposato la causa della signora Agata – racconta – Una storia triste, che speriamo possa avere un lieto fine. Purtroppo, però, non l’unica. Il Rione Taormina, infatti, è un quartiere soggetto a queste situazioni, è una bomba a orologeria. Confido nel sindaco di Messina, Federico Basile, per la risoluzione di questa situazione. È una questione di dignità. È andata in fumo anche un’altra abitazione, per fortuna abbandonata, una di quelle che hanno fatto parte dei recenti sbaraccamenti. Ma le fiamme hanno rischiato di coinvolgere altre abitazioni. Solo l’intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio. È necessario l’intervento delle istituzioni, perché l’appello della signora Agata non può finire nel dimenticatoio”.

Agata lavora come ausiliaria in una clinica messinese e da maggio si fa ospitare da alcuni parenti assieme alla madre. Lei, come tante altre persone, è in graduatoria, in attesa di un’abitazione: “Ma mi è stato detto che al momento non ci sono alloggi disponibili”, ha detto Agata, che a breve compirà 58 anni. Mentre sua madre, di anni, ne ha 86: “E non può vivere come una vagabonda”, dice la signora Di Benedetto.

Al Rione Taormina ci vive anche C.C. (che preferisce rimanere anonima), vedova, con 5 figli: “Questa non è vita – dice – molti di noi fanno sacrifici immensi, come appunto la signora Agata, che ha una grandissima dignità. Ma ancora, purtroppo, spesso, siamo vittime dei luoghi comuni che ci vogliono parassiti dello Stato con il reddito di cittadinanza. Ma per molti di noi non è così. Abbiamo solamente avuto la sfortuna di nascere qui. E vorremmo una casa degna di questo nome che ci possa permettere di riacquistare la serenità. Siamo stanchi”.

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