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L'infettivologo messinese pioniere del "Protocollo M", cura precoce domiciliare contro il coronavirus, commenta i dati confortanti dell'Iss: "Le varianti erano messe in conto già lo scorso anno". Intanto dal 28 febbraio alla clinica Cappellani va via il reparto Covid

Nella provincia di Messina l'indice di letalità da covid-19 è il più basso d'Italia. A dirlo è l'Istituto superiore di sanità che "premia" il messinese attribuendo il 2% di indice di mortalità sul numero di contagiati. Un successo, questo, che è stato accordato anche al lavoro svolto dall'infettivologo Lorenzo Mondello che con la cura precoce domiciliare del coronavirus ha realizzato il protocollo M. Una terapia immediata sui pazienti che, se applicata nel più breve tempo possibile, si è dimostrata in grado di scongiurare la degenerazone del covid e, nei casi più gravi, il ricovero in ospedale. 

"La provincia di Messina presenta una conformazione orografica che rende difficile l'intervento della sanità su tutto il territorio, per questo sono soddisfatto di quanto dichiarato dall'Iss", ha commentanto Mondello. "Ci ho creduto in cuor mio e il lancio del protocollo M ha significato una svolta nell'assistenza domiciliare italiana", ha spiegato. 

Attualmente direttore del reparto covid alla clinica "Cappellani", Mondello riceve quotidianamente riconoscimenti da parte di pazienti che da tutta Italia hanno seguito le sue terapie. "Quando muore anche una persona in meno è un grande successo perché se traduciamo l'indice di letalità in numeri concreti significa tante persone salvate e questo è ascrivibile anche all’intervento di tutti i medici del territorio che hanno sposato questa filosofia incuranti di direttive nazionali che ancora vogliono attendere trattando i pazienti con paracetamolo", ha detto ancora. 

Qualsiasi malattia virale acuta va curata immediatamente. E anche se non sono mancate le difficolta per il Protocollo M, che è stato anche censurato da facebook, oggi festeggia un grande successo. "Dal 28 febbraio, grazie alla minore dffusione dei contagi, la Cappellani sarà restituita alla sua attività. Io cosa farò? Continuerò a occuparmi di covid a servizio di quanti avranno necessità", sottolinea Mondello. 

Nel panorama del coronavirus, la maggiore preoccupazione oggi è rappresentata dalle varianti che si stanno diffondendo. "Ma tutti i virusi variano, è nel novero delle cose - sottolinea Mondello - I vaccini che integreranno le varianti, come accade per quelli antinfluenzali, potranno sicuramente aiutare nella risoluzione del problema". 

Questo vuol dire però che sarà comunque necessario non abbassare la guardia. Un nuovo lockdown sarebbe la soluzione, allora? No, ma maggiori controlli da parte delle istituzioni nei punti critici per assembramenti. "C'è chi approfitta dell'allentamento delle restrizioni, come è accaduto durante le festività - conclude Mondello - Non bisogna chiudure alcune categorie, come i ristoranti già messi a dura prova, ma controllare la cconsumazione nelle adiacenze dei locali e la permanenza prolungata". 

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