Esplosione a Barcellona, primi indagati e funerali rinviati alla prossima settimana
Per autopsie ed esami del Dna le esequie delle cinque vittime della tragedia di contrada Femminamorta saranno celebrate dopo i nuovi accertamenti disposti dalla procura che ha proceduto ai primi avvisi di garanzia ricevuti da Vito Costa e Corrado Bagnato, titolari delle ditte
Erano attesi i provvedimenti della procura di Barcellona Pozzo di Gotto. E sono arrivati. Sotto indagine sarebbero stati iscritti i responsabili delle due ditte, Vito Costa e Corrado Bagnato. Un atto dovuto, nella loro qualità di responsabili delle aziende coinvolte nei lavori. L'esplosione nel deposito di Femminamorta dove hanno perso la vita quattro operai dell'impresa di Serramenti e la moglie del titolare dell'azienda di giochi pirotecnici vede i magistrati del Longano insieme al procuratore capo Emanuele Crescenti avviare i primi atti formali dopo sopralluoghi, indizi e testimonianze. Tutto può essere utile a stabilire la verità nel terribile mercoledì pomeriggio tra i casolari sventrati nelle campagne barcellonesi a confine con Merì. Crescenti ha definito terribile quanto visto e secondo le prime ipotesi investigative sarebbe stato del colorante, probabilmente, a innescare la miccia che avrebbe provocato la deflagrazione negli stabili dove si producevano i giochi pirotecnici.
Prime ipotesi di indagine, del colorante probabile miccia dell'esplosione
Lunedì inizieranno le autopsie sui corpi delle cinque vittime della strage con gli esami del Dna per i poveri resti delle vittime. I funerali, con molta probabilità, saranno celebrati la prossima settimana. Restano ricoverati ma a quanto pare non in pericolo di vita Nino Costa, figlio del titolare Vito, e Antonio Bagnato della ditta di infissi, il primo al Centro Grandi Ustioni di Palermo e il secondo al Fogliani di Milazzo.
Antonio Bagnato, terminati i lavori, aveva inviato le foto alla moglie